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Palazzo Carafa, prime indiscrezioni sulla Giunta di Perrone

Non sono ancora ufficiali, ma i nomi dei 9 assessori che comporranno l’esecutivo sembrano essere già stati decisi 
 
La squadra di governo pare ormai cosa fatta. Si tiene ben stretti i nomi dei nove assessori che siederanno in Giunta a palazzo Carafa, il sindaco di Lecce Paolo Perrone, anche perché gli esclusi dovranno digerire la mancata soddisfazione delle ambizioni -legittime, sia chiaro- personali e di partito. Lo schema della Giunta si articola con quattro consiglieri al Pdl, uno a Lecce città del mondo, uno a Grande Lecce, uno a Fli, uno a Io sud e la quota rosa, mentre alla presidenza del Consiglio è in pole position la lista di Paolo Pagliaro Regione Salento. Ci sono ancora pressioni affinché prevalga lo schema che premia La Puglia prima di tutto, ma a meno di sconvolgimenti  dell’ultima ora dovrebbe essere il primo schema a prevalere. 
Tutti escludono che i tira e molla siano frutto di mal di pancia, ma solo l’esito della normale concertazione post-elettorale. E ancora. Anche la Giunta provinciale viene chiamata in causa per il nodo rappresentato dall’attuale amministratore unico della partecipata Alba Service, Damiano D’Autilia che chiede la riconferma dell’incarico o un posto nella Giunta comunale. Tutti danno per scontato la sua riconferma alla guida di Alba Service, ma questo scontenta il consigliere provinciale Pdl, Cosimo Frasca, che a questo punto rivendica la nomina di un suo assessore di riferimento. Quale testa dovrebbe cadere per accontentarlo? Secondo Frasca quella di Filomena D’Antini, assessore provinciale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità, ma pare che quella del consigliere sia destinata a rimanere un’aspirazione. 
Comunque dalle indiscrezioni che filtrano dalla stanza dei bottoni, Attilio Monosi si riconfermerebbe al Bilancio e ai Tributi, ma avrebbe anche il ruolo di vicesindaco, Gaetano Messuti permettendo. Infatti i ben informati giurano che a Monosi sia stato chiesto di fare un passo indietro a favore di Messuti che a sua volta dovrebbe rinunciare alla delega all’Urbanistica che avrebbe preferito, ma dovrà “accontentarsi” della riconferma ai Lavori Pubblici. Altra sudata riconferma quella di Severo Martini all’Urbanistica: ha lottato con le unghie e con i denti per mantenere l’assessorato. Il quarto assessore Pdl sarebbe il mantovaniano Gigi Coclite a cui andrebbe Cultura e Marketing territoriale. Si narra che anche Coclite avrebbe aspirato alla poltrona di vicesindaco, ma le sue aspettative non potevano essere accolte per la semplice ragione che per i mantovaniani il sindaco Perrone ha dovuto fare una deroga ai criteri utilizzati per la nomina degli assessori. In sintesi il Pdl ragiona in termini di consenso elettorale e Coclite è ottavo nella graduatoria degli eletti. Quindi? Semplice, Coclite è assessore in virtù di un patto preelettorale che ha riconosciuto ai mantovaniani non il risultato personale, ma il contributo complessivo portato dalla corrente: 9 candidati nel Pdl e 5 nelle civiche per un totale di circa 4mila preferenze.     
Il nome a sorpresa è quello per le Pari opportunità che andrebbe a Gabriella De Giorgi, avvocato e docente universitaria, molto vicina al sindaco Perrone. L’Ambiente andrebbe ad Andrea Guido della civica Lecce città del mondo, le Politiche Giovanili ad Alessandro Delli Noci di Fli, mentre deleghe più “leggere” dovrebbero andare a Luciano Battista di Io sud e a Luca Pasqualini Grande Lecce.  
 
Maddalena Mongiò