Cerca

Palazzo Carafa, approvato il bilancio 2011 (non senza polemiche)

Il documento economico supera il test e passa ai voti. Oltre 7 milioni il disavanzo prospettato; il rimedio? La lotta all’evasione fiscale e la vendita dei “gioielli di famiglia” 
 
25 voti favorevoli e 9 contrari. È questa la lettura numerica del bilancio di previsione 2011 che, approvato lunedì scorso a Palazzo Carafa, è stato accompagnato dalle polemiche dell’opposizione comunale. A far slittare i tempi d’approvazione, discussioni varie, emendamenti aggiuntivi e così via, tanto da far durare i lavori ben oltre le sei ore. A conti fatti -parola di Attilio Monosi- per il prossimo anno non sono previsti aumenti d’imposta né maggiori oneri fiscali a carico della cittadinanza. Nella sua relazione, l’assessore al Bilancio ha spiegato come le entrate deriveranno da finanziamenti statali e regionali da intercettare, dal fatturato delle partecipate, dalle entrate degli impianti fotovoltaici, così come dal contributo da chiedere all’Acquedotto Pugliese sugli incassi della rete fognaria, comunque gestita dal Comune di Lecce. 
Risultato? Entrate per 108 milioni di euro; uscite, oltre i 114. Sarebbe quanto ricavato dalle alienazioni, secondo l’amministratore, la soluzione al disavanzo di 6 milioni di euro, che diventano quasi 8, comprensivi degli interessi sui mutui. La vendita degli immobili di proprietà del Comune (i cosiddetti “gioielli di famiglia”, per intenderci) eviterebbero il problematico buco, alleviato anche dalla lotta all’evasione fiscale. Un bilancio definito “all’insegna del pareggio”, secondo Monosi, che si trasforma, nella lettura di Paola Montinaro, facente parte dell’Organo di revisione del Comune e unico elemento, su tre, di parere contrario, “un bilancio provato dai debiti e dai mutui contratti”. 
Una visione contemplata anche dalla minoranza di Palazzo Carafa, dai banchi di Io Sud, in primis. Sarebbero numerosi i debiti fuori bilancio, secondo la consigliera polibortoniana Francesca Mariano; troppi, a tal punto da rendere instabile la situazione delle casse dell’ente. “Il bilancio che manca”, ha aggiunto il decano del Pd, Antonio Torricelli che, in una lunga e dettagliata relazione, ha elencato quelle che sarebbero considerate le falle del documento economico. 
Insomma, quella di Paolo Perrone -così come dichiarato il leader del centrosinistra leccese, Antonio Rotundo- sarebbe “un’amministrazione sorda al confronto”. È stato questo, infatti, il motivo del forte diverbio registrato in aula proprio tra il primo cittadino e la consigliera Pd, Paola Povero. Tra i due un acceso botta e risposta, sulla possibilità o meno di avere attenzione in aula, così come rivendicato dalla Povero. Letture politiche, rafforzate dai numeri, si sono avvicendate da un banco all’altro, durante la lunga assise, alla presenza dei giornalisti. E, alla fine, il passo è stato fatto, a favore del sindaco e del suo governo. 
Passato il bilancio, ora, l’Amministrazione Perrone guarda all’anno elettorale che è già nell’aria. Se l’ipotesi primarie dovesse passare (anche se, al momento, l’unico nome in campo è quello del sindaco uscente, peraltro scontato) si potrebbe entrare nel vivo della campagna elettorale già a settembre. Diversamente, le macchine potrebbero iniziare a riscaldarsi in autunno, per avere l’esplosione dopo le festività natalizie. C’è da dire che, bilancio approvato, anche l’opposizione dovrà trovare nuovi espedienti per arrivare, pronti, all’appuntamento del 2012. Considerando che, anche nel leccese, già è chiaro, al tradizionale sistema bipolare, si aggiungeranno interessanti novità alternative, “terzopoliane” e, addirittura, “quartopoliane”. 
 
Barbara Politi