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Pagliaro: “Anche noi siamo pronti a scendere in campo”

Con la federazione Alleanza per Lecce e il Salento, Paolo Pagliaro getta le basi per le amministrative leccesi, analizzandone gli scenari politici. E sottolinea: “Abbiamo deciso di usare l’unico strumento possibile per portare nelle sedi decisionali il dibattito sulla Regione Salento” 
 
Il Movimento Regione Salento presieduto da Paolo Pagliaro lancia la “sua” sfida con la federazione Alleanza per Lecce e il Salento, composta da 6 liste per un totale di 192 candidati.
Presidente Pagliaro, si prepara una competizione avvincente per voi alle prossime amministrative per la città di Lecce. 
Sì, scenderemo in campo. Abbiamo registrato un forte entusiasmo e una forte volontà da parte dei nostri simpatizzanti e militanti. Francamente ci saremmo aspettati l’invito al confronto, una richiesta d’aiuto ma invece di assistere alla fermentazione del dibattito sul tema della Regione Salento, abbiamo riscontrato una chiusura a riccio. Ed allora abbiamo deciso di usare l’unico strumento possibile per portare il dibattito nelle sedi decisionali. Per questo siamo stati costretti a fare le liste. Il nostro sogno era e resta il referendum. 
Cosa pensa dell’ipotesi primarie nel Pdl? Crede possa costituire un valore aggiunto per il centrodestra e per Paolo Perrone?
Se le facessero davvero, sarebbe un bene per il popolo del centrodestra, come quasi sempre è stato per il centrosinistra. Anche se nel centrodestra si devono ancora definire le regole. Spero che siano aperte a tutto il loro elettorato. Perché se vota solo l’establishment, non hanno molto senso. Fittiani e mantovaniani sono tutti con Perrone. Che senso avrebbe contrapporgli un candidato debole? Se si sfidassero Perrone e Congedo sarebbero più vere. L’ipotesi di una sfida sanguinosa fra Perrone e la Poli invece, a mio avviso, non la vuole nessuno dei due. Fatico a credere a un sostegno reciproco. Ed allora la vera novità dovrà essere il candidato che sfiderà Perrone. 
Dell’asse Poli-Pagliaro che ne dice? 
Con la senatrice Poli Bortone c’è una fortissima convergenza sulla necessità di istituire la Regione Salento e sul meridionalismo. Ma la convergenza sulla battaglia per l’istituzione della Regione Salento è comunque aperta a chiunque la voglia sostenere, dalla stessa senatrice Poli Bortone al segretario dell’Idv Francesco D’Agata, passando per pezzi del Pdl, dell’Udc e del Pd.
L’Udc funge da ago della bilancia. Crede che il Terzo Polo possa attecchire? 
Il Terzo Polo, da solo, ad oggi non può avere ambizioni di governo. Lo hanno dimostrato le provinciali, le regionali e le più recenti amministrative. Io credo che per perseguire il cambiamento bisogna governarlo, e dunque vincere. L’Udc è, intelligentemente, in una fase di studio. 
Anche nel centrosinistra il panorama non è definito. Per il momento, un solo candidato alle primarie, Carlo Salvemini. Si ritiene vicino al Pd?
Quando avremo letto il loro programma di governo le sapremo rispondere. C’è indecisione nel Pd. Potrebbe contrapporre un candidato a Salvemini alle primarie, oppure cercare alleanze più vaste, proporre un modello come è stato il “laboratorio” Ferrarese a Brindisi. Certo è che lasciare fuori dalla coalizione un uomo capace e perbene come Carlo Salvemini sarebbe un peccato.
In tanti ipotizzano una sua diretta discesa in campo. Paolo Pagliaro, candidato a sindaco. Potrebbe essere? 
Noi abbiamo 192 candidati, volti nuovi, persone che si guadagnano da vivere lavorando con grandi competenze e professionalità, abituate al sacrificio. Avranno un grande risultato in campagna elettorale. Questa federazione di liste civili, questo patto d’onore fra uomini liberi, mi affida il compito di stringere alleanze con chi sarà pronto a riconoscere il loro ruolo. È questo il mio compito. 
Cosa pensa del dibattito sui giovani e la politica? 
Ho sempre creduto nella freschezza dei nostri giovanti talenti salentini, ma la risposta si avrà quando si vedrà l’età media delle nostre liste. Credo sia un record storico. 
 
Barbara Politi