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Occhio al sexting

Dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni i consigli per tutelarsi contro la diffusione indesiderata di immagini a sfondo sessuale. Una pratica diffusa alla quale sono spesso associati reati come ricatto, estorsione, prostituzione e pedopornografia
 
Nato come moda (o stile di vita) il sexting è la manifestazione di una zona grigia prodotta dall’uso massivo delle tecnologie della comunicazione. La parola, composta da sex (“sesso”) e texting (“digitare”), indica l’attività di condividere video e foto sessualmente espliciti attraverso i dispositivi tecnologici di comunicazione. In particolare i cellulari di ultima generazione, veri e propri mini-pc, offrono l’opportunità di usare le chat e i social network, o semplicemente di inviare immagini attraverso la tecnologia mms,  in qualsiasi posto e in qualsiasi momento. 
Alla Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno le idee molto chiare della situazione: “L’uso della chat e di Facebook risultano essere ai primi posti per quanto riguarda l’attività di sexting e la possibilità di commettere reati, in particolare l’estorsione. Il rischio aumenta  per quanto riguarda le immagini dei minori. La pratica del sexting, che sta prendendo sempre più piede, è un fenomeno recente che si accompagna a quella che viene considerata l’evoluzione tecnologica”. 
Una foto intima, una volta rubata, può dunque essere divulgata anche senza il consenso della persona e usata in tanti e diversi modi. Dall’impatto emotivo alle conseguenze illegali, i risultati di questo fenomeno sono molteplici e spesso si dimentica che una volta pubblicato, un contenuto difficilmente può essere eliminato dalla rete. Il fenomeno dilaga tra i giovani e nei giovanissimi ma non solo, secondo le informazioni in possesso dei funzionari della Polizia Postale: la maggior parte dei casi, anche nel territorio salentino, coinvolgono una fascia adulta della popolazione, in particolare uomini, adescati e ricattati per soldi. Ma all’estorsione possono aggiungersi altri reati come la prostituzione, l’adescamento e la pedopornografia.
Rivolgersi subito al più vicino posto di Polizia è il primo passo per denunciare il danno subìto e cercare di arrivare all’identità della persona, ma ciò che viene consigliato prima di tutto è evitare di pubblicare, in particolar modo verso gli sconosciuti, immagini e video che potrebbero recare danno alla persona nel futuro. 
 
(O.R.)