Saranno posizionati in via Cairoli e in via Duca degli Abruzzi i primi cinque “occhi elettronici”. E contro il bivacco, il sindaco Perrone propone la cancellata al Convitto Palmieri
A grande richiesta, in città, sempre più “occhi del grande fratello”. A costo di avere più sicurezza e di sentirsi protetti, i residenti di via Cairoli e via Duca degli Abruzzi, a Lecce, l’hanno detto chiaramente al sindaco Paolo Perrone (nella foto): “Così non si può andare avanti”. L’ultimo episodio di violenza, in ordine di tempo (l’aggressione e il pestaggio di un venditore di rose finito in ospedale con fratture multiple) ha lasciato sconvolta un’intera comunità. Ecco che le nuove telecamere, altre 25 in aggiunta alle 40 già posizionate nei punti critici del centro storico, rasserenano gli animi dei cittadini, stanchi di subire disturbi della quiete pubblica nelle ore notturne e tanto altro ancora. Le telecamere della sicurezza, rigorosamente a infrarossi, funzioneranno 24 ore su 24 e, soprattutto, anche in presenza di black out. Di queste, cinque verranno posizionate nella zona in questione, nei pressi del Convitto Palmieri, per creare non solo un efficace deterrente, ma per fornire alle forze dell’ordine delle immagini valide per le eventuali indagini. Le questioni lamentate dai residenti, nell’incontro voluto dal primo cittadino per comunicare delle telecamere in arrivo, sono diverse. Rumori fino a tarda ora, causate dai locali della movida, spazzatura, cani randagi, assenza di pattuglie di forze dell’ordine, pericolo causati dai ragazzi ubriachi. “Si è rivelato quasi sempre inutile, soprattutto nelle ore notturne -ha voluto specificare un residente- telefonare a Polizia e Vigili urbani; avranno paura anche loro”. Presenti diversi residenti e i membri del comitato “Duca degli Abruzzi”, che raccoglie gli abitanti della via che, per disperazione, hanno perfino presentato un esposto in Procura per denunciare l’insopportabile disagio fisico e psichico causato dal degrado socio-ambientale. Le bellezze architettoniche della città diventano discariche e orinatoi a cielo aperto. Le mura dei palazzi diventano tela privilegiata degli sporcaccioni. Le telecamere, insomma, dovrebbero attenuare se non contrastare il fenomeno. È l’auspicio del primo cittadino, che ha rassicurato i residenti della zona, perché per legge gli esercizi commerciali dovrebbero smaltire la spazzatura all’interno dei locali e non fuori sulla strada. Diverse, insomma, le questioni all’ordine del giorno nell’incontro serale che ha visto anche la presenza dell’assessore comunale Giuseppe Ripa. Tra le richieste fatte al sindaco, che però non rientravano nelle sue disponibilità, quella di non far restare aperti i negozi la domenica o nelle ore serali. “Purtroppo non esistono ordinanze comunali in merito -ha spiegato il primo cittadino- i negozi possono restare aperti e da gennaio sarà ci sarà ancora più libertà, perché così vogliono le leggi dello stato”. Si attendono adesso i primi cinque occhi elettronici, che dovrebbero far dormire sonno tranquilli agli abitanti, lieti almeno del fatto che chi sgarra -proprio attraverso le telecamere di sorveglianza- verrà pizzicato, come già accaduto. Ancor di più, del fatto che forse “a qualcuno passerà la voglia di scassinare fioriere e imbrattare muri”, si è augurato un residente. Infine, la richiesta di chiudere la piazzetta con una grande cancellata. “Consegnatemi una petizione -ha concluso il sindaco- e noi procediamo. Anche con l’amministrazione provinciale non ci saranno difficoltà”.
Barbara Politi