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Nuova Giunta in arrivo

Prevista per l’inizio della prossima settimana il varo della nuova Giunta, ma sono ancora incerti i nomi dei nuovi assessori. Deciso il primo cittadino: “Se non avrò i numeri della maggioranza, andremo tutti a casa”
 
Questa volta il giorno è fissato. Lo sa il sindaco Paolo Perrone, lo sanno i partiti, lo sanno i gruppi e lo sanno anche i singoli consiglieri. Quelli interessati dall’ingresso nell’esecutivo cittadino e ormai sfibrati dall’attesa, ma anche gli esclusi doc, che devono ingoiare il rospo di vedersi scavalcati da compagni o ex compagni di partito meno fedeli. Un esempio è Roberto Martella che, in attesa del riconoscimento di scelte difficili (Martella non esitò ad abbandonare il gruppo dell’ex An in Consiglio quando iniziarono gli screzi tra Perrone e la Poli, giungendo a restare seduto da solo tra i banchi del partito che aveva abbandonato l’aula pur di non mettere in difficoltà il sindaco). Oggi Martella non ci sta a vedersi scavalcato da Severo Martini che, da assessore, seguì la Poli ed oggi viene premiato per il ritorno a casa con il reintegro in Giunta. Ecco perché, dopo le scintille dei giorni scorsi, sia Martella che Liaci, ex azzurro di vedute analoghe, erano pronti a dichiararsi indipendenti. 
Nel Consiglio comunale di lunedì scorso questo non è accaduto ma non sono mancate frecciate e sfrecciatine dentro e fuori dall’aula. Il Consiglio affrontava argomenti piuttosto leggeri ma il via vai nei corridoi era tutto un programma: cellulari incollati all’orecchio e sigarette “nervose” per Luigi Coclite, con Damiano D’Autilia i due papabili il cui ingresso in Giunta è ancora in bilico. I bene informati sono, infatti, pronti a giurare che la squadra a 14 non piaccia nemmeno al ministro Fitto, tuttavia Perrone ha già chiarito: “La squadra è pronta. Io la presenterò e se non avrò i numeri della maggioranza, andremo tutti a casa.” Sul tavolo c’è infatti l’ennesimo tentativo di allargare la coalizione all’Udc, una speranza che non convince la maggior parte dei consiglieri di centrodestra, soprattutto visto lo scenario regionale e nazionale. 
Ma in Consiglio ci finisce anche il “caso Rizzo”, ovvero il problema della incompatibilità, sollevato dal centrosinistra per il consigliere comunale Luigi Rizzo, subentrato dopo la sospensione di Stefano Ciardo. Rizzo, che intanto è passato ne La Puglia prima di tutto, è anche presidente della Fondazione dei Servizi Sociali dell’ente ed il segretario generale del Comune ha infine dato ragione all’opposizione, riconoscendo che l’illegittimità pare esserci e che Rizzo ha dieci giorni per dimettersi. Da parte sua il consigliere non è d’accordo e attraverso il proprio legale cercherà ora di dimostrare che l’incompatibilità non esiste, anche forte di un parere dell’Anci in materia. 
Intanto, però, i divorzi si consumano anche in Provincia. Pur essendo rimasta sola tra i banchi di io Sud, dopo l’abbandono di Cairo e Martini, Adriana Poli Bortone mostra i muscoli. Prima un question time a Gabellone sull’emergenza rifiuti e poi l’annuncio: sulla questione la senatrice interesserà la commissione bicamerale d’inchiesta. Intanto, all’arrivo a Palazzo dei Celestini, Cairo e Martini hanno preso armi e bagagli per spostarsi tra i banchi dei vicini di casa del centrosinistra. Dopo qualche imbarazzo, non hanno però esitato a votare con la maggioranza, approvando una corposa variazione di bilancio. Si tratta di oltre 20 milioni di euro, in arrivo da fonti esogene ed ottenuto dalla precedente amministrazione. “Al momento di riconoscere i meriti della squadra Pellegrino, l’assessore al bilancio Macculi aveva però lasciato l’aula” ha polemizzato il consigliere socialista Vittorio Potì, motivando così l’astensione dal voto da parte del centrosinistra. 
 
Alessandra Lupo