Cerca

“Non confondetelo con un ristorante: l’home food è solo per pochi”

Ne è convinto Roberto D’Arcangelo che insieme alla moglie ha organizza cene nella sua casa di Porto Cesareo per max 10/15 persone alla volta promuovendole su Gnammo.com 

 

La Puglia è leader del Mezzogiorno d’Italia per quanto riguarda il cosiddetto social eating, che sfrutta il social network per mettere insieme domanda e offerta di cibo. E l’idea non poteva che venire, tra gli altri, ad un pugliese, cofondatore della start up torinese, Gnammo.com, una comunità virtuale in continua espansione, principale motore di ricerca per chi vuole conoscere gli appuntamenti e le specialità proposte dagli home restaurant più vicini alla propria zona. 

Nel Salento sono tanti gli appuntamenti dedicati all’home food. Basta fare un clic su Gnammo.com o sugli altri siti dedicati e si scoprono una serie di proposte succulente, a cifre piuttosto contenute. E il fenomeno va via via crescendo, registrando anche nuovi adepti. È il caso, ad esempio, di Roberto D’Arcangelo, presidente dell’Associazione Arneotrekking, che per il 22 dicembre nella sua casa a Porto Cesareo ospiterà una cena “Salento e Sapori”. Forte della sua minuziosa conoscenza del territorio, calpestato centimetro per centimetro alla scoperta di luoghi nuovi e antichi, o di verdure selvatiche prodotte in abbondanza dalla terra, e del supporto della moglie, aiuto-cuoco in un agriturismo, D’Arcangelo si è spinto verso qualcosa di sinora ignoto, o quasi: “Negli ultimi tempi sono stato a qualche evento di home food per capire cos’era e come funzionava e con mia moglie abbiamo deciso di provare”. 

D’altronde perché negarsi una piccola forma di arrotondamento del proprio reddito familiare, stando comodamente a casa, ospitando gente nuova: “Sostanzialmente eventi del genere si fanno per far conoscere gente che tra loro non si conosce. Possono essere anche amici di compagnie diverse. E in più si promuove comunque il territorio se si fanno conoscere loro le delizie dei nostri prodotti”. 

Pizza di Polenta con salsiccia e cime di rapa, polpette, purè di fave con cicorine selvatiche, frittini (pittule + verdure pastellate), un primo, un secondo e un dolce. Così si prova la via dell’home restaurant, con la speranza di non ripetere gli errori fatti con agriturismi e b&b: “I veri b&b sono quelli del nord Europa dove la gente dorme nella stessa casa in cui dorme il proprietario della casa. L’home food non deve essere scambiato per un ristorante. Gli inviti sono per 10, 15 persone giusto per passare una serata insieme e conoscere nuova gente”. 

 

Alessio Quarta