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Niente Cdr nel futuro della Colacem

La Commissione Ambiente della Camera ha bloccato nei giorni scorsi il decreto Clini che avrebbe autorizzato l’incenerimento di rifiuti nel cementificio alle porte della città 
 
Una buona notizia per cittadini, associazioni ambientaliste che da mesi sono stati con il fiato sospeso: il decreto Clini, che intendeva consentire l’incenerimento di combustibile da rifiuti negli impianti per la produzione di cemento, è stato bloccato dal parere contrario della Commissione Ambiente della Camera. Il risultato è stato anche dovuto alla pacifica protesta messa in atto negli ultimi mesi da associazioni, medici, comitati cittadini, movimenti, singoli cittadini che da tutto il territorio nazionale (Galatina e dintorni compresi) hanno creato un vero e proprio muro a difesa del diritto alla salute. Migliaia di mail sono infatti giunte alle caselle di posta elettronica di Montecitorio, grazie anche un tam-tam efficace attraverso i social network. 
Già nel marzo 2011 Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce, espresse parere negativo alla richiesta del cementificio Colacem di Galatina di utilizzare rifiuti come combustibile. E lo scorso anno l’argomento era tornato d’attualità, con tanto di parere favorevole da parte del Governo, visti i vantaggi che ciò avrebbe comportato in termini economici per le aziende del settore. Peraltro era già nell’aria che l’iter del decreto non sarebbe stato facile, visto anche la posizione assunta dal Parlamento Europeo, che nella delibera n. A7-0161, adottata a maggio dello scorso anno, si è detto contrario alla destinazione dei rifiuti a pratiche di incenerimento. Tra l’altro l’Italia è la nazione europea con il maggior numero di cementifici e questi impianti, secondo gli esperti, possono causare conseguenze sulla salute dei lavoratori e i residenti nei territori limitrofi. 
Adesso, dopo la recente decisione della Camera, è scongiurato il rischio di bissare il parere favorevole già espresso precedentemente dalla Commissione Ambiente del Senato.