La Camera forense scende in campo a difesa del locale ufficio del Giudice di pace. Una soluzione potrebbe essere l’accorpamento a Casarano della sede di Ugento
È chiara la posizione degli avvocati della Camera forense presieduta da Giovanni Bellisario: l’ufficio del giudice di pace va preservato. “Come è noto -spiega l’avvocato Bellisario- il recente schema di decreto legislativo predisposto dal Governo prevede la soppressione di tutti gli uffici di giudice di pace presenti sul territorio della provincia di Lecce ed il loro accorpamento in unica sede circondariale a Lecce. Tale scelta, improntata unicamente ad esigenze di risparmio di risorse finanziarie ed umane, penalizza per l’ennesima volta il diritto dei cittadini di accedere alla giustizia”.
Se dovesse essere soppressa la sede casaranese, il cittadino che, ad esempio, volesse ricorrere contro una semplice ma illegittima sanzione amministrativa, dovrebbe spostarsi sino a Lecce, percorrendo distanze che possono superare, tra andata e ritorno, i 120 km. L’assenza di un sistema di trasporto pubblico efficiente complica ulteriormente il problema. Un modo per garantire la permanenza del giudice di pace a Casarano, però, ci sarebbe.Il Governo, infatti, lascia agli enti territoriali la facoltà di conservare la struttura giudiziaria, facendosi carico di tutte le relative spese di funzionamento.
Attualmente, l’ufficio del Giudice di pace di Casarano copre i comuni di Casarano, Matino, Taviano, Racale, Melissano, Ruffano, Supersano e relative frazioni. Inoltre, l’ufficio di Ugento, anch’esso da sopprimere, serve Taurisano, Ugento, Alliste, Acquarica del Capo, Presicce e frazioni. Secondo la camera forense, la soluzione consorziale ipotizzata dalla norma permetterebbe di conservare l’ufficio di Casarano, con l’accorpamento della struttura di Ugento. Una simile scelta consentirebbe ai comuni interessati, ai quali per vicinanza si potrebbero aggiungere Parabita e Collepasso che oggi rientrano nel territorio del giudice di pace di Gallipoli, di suddividere i costi e permetterebbe ai rispettivi cittadini di usufruire del servizio senza gravi oneri aggiuntivi.
“Alle forze politiche locali -conclude Bellisario- chiediamo di valutare l’importanza oggettiva che tale iniziativa assumerebbe per le popolazioni interessate, trasportando, peraltro su di un piano di operatività concreta, le analisi teoriche che purtroppo sempre più frequentemente caratterizzano il confronto politico. Un impegno concreto in tal senso, ed in maniera sinergica tra amministrazioni e forze politiche, restituirebbe al nostro territorio ed ai suoi cittadini un servizio reale e legato ai diritti soggettivi di ciascuno”.