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Nel Salento il commercio parla sempre più straniero

Un’indagine di Unioncamere ha registrato nel 2012 un forte incremento delle ditte individuali gestite da imprenditori stranieri. Il commercio al dettaglio è il settore preferito, Senegal e Marocco i paesi più rappresentati 

 

Aumentano in Terra d’Otranto le attività imprenditoriali gestite da cittadini stranieri. È quanto emerge da uno studio compiuto da Unioncamere e diffuso nei giorni scorsi, secondo il quale in provincia di Lecce sarebbero 5.912 (pari all’8,11% del totale), le aziende con alla testa un cittadino straniero. Occorre però sottolineare che molte delle ditte censite da Unioncamere sono in realtà gestite da a cittadini italiani nati all’estero, figli di emigranti salentini che, soprattutto negli anni ‘60, hanno cercato fortuna al di fuori dei confini nazionali, soprattutto Svizzera, Germania, Belgio e Francia. Una scrematura più dettagliata è però possibile solo per le imprese individuali (il 90% delle aziende gestite da stranieri), in quanto l’attività coincide con il singolo titolare, mentre maggiori difficoltà presenta l’individuazione della nazionalità di società. 

Secondo queste premesse, quindi, risulta come in provincia di Lecce siano 2.776 le imprese individuali gestite da stranieri, pari al 5,6% delle ditte individuali iscritte nel Registro delle imprese. Un anno fa erano 2.452, con un aumento nell’ultimo anno di ben 325 aziende (il 13%). Sono cifre che evidenziamo una elevata dinamicità imprenditoriale degli stranieri e la loro voglia di scommettere sul proprio futuro nel Salento, nonostante le difficoltà economiche che interessano la nostra provincia come il resto d’Italia. 

È il commercio al dettaglio il settore su cui si concentra maggiormente l’attenzione degli imprenditori stranieri: ben 2.332 aziende individuali su 2.776 (84%). Gli altri campi di attività in cui si sono riversati gli investimenti di imprenditori non italiani sono l’edilizia (98 imprese), alloggi e/o ristorazione (74), manifatturiero (44, di cui 16 nel settore della moda), agricoltura (41).

Dal punto di vista della nazionalità, invece, Senegal e Marocco sono gli stati che danno i natali alla maggior parte degli imprenditori stranieri operanti qui, rispettivamente 803 e 742; d’altronde si tratta di soggetti che si sono inseriti nel nostro tessuto economico da più tempo. Dopo i due paesi africani, spetta all’Asia rappresentare le aziende gestite da imprenditori non italiani: Cina (240 imprese), India (164) e Pakistan (125); ricca anche la presenza di aziende albanesi (105) e quelle riconducibili alla Serbia e Montenegro, prima della scissione delle due aree (68). Nel 2012, però, il maggior incremento è stato registrato dall’India: dalle 95 unità del 2011, la penisola indiana è rappresentata adesso da 164 imprese individuali, con una crescita del ben 72,6%. 

 

Alessandro Chizzini