Sui monti friulani, a Tarvisio, i giallorossi hanno iniziato la preparazione pre-campionato con le conferme come Vives e le novità come il centrocampista salentino
Sta nascendo il Lecce del progetto-De Canio. Per il quarto anno consecutivo la squadra giallorossa sta svolgendo il ritiro pre-campionato a Tarvisio (Udine), presso l’Hotel Spartiacque a Camporosso.
“Questo è il quarto ritiro che faccio con il Lecce -afferma il mediano Giuseppe Vives (nella foto)-. Stiamo lavorando bene, noto con piacere che tutti quanti ci stiamo impegnando al massimo per seguire le indicazioni del mister e del suo staff. Sarà il terzo anno che disputerò il campionato di serie B con la squadra giallorossa. È inutile nascondere che c’è un grosso rammarico dentro di me, dovuto al fatto di aver perso la massima serie. Il mio sogno è sempre stato quello di giocare in serie A e averla persa subito dopo un anno mi amareggia. Sarebbe sbagliato, però, stare ancora a pensare all’anno scorso, perché ora la cosa importante è ricaricare le batterie per cercare di iniziare nel migliore dei modi la nuova stagione. Da parte mia cerco sempre di sfruttare al massimo ogni singolo allenamento, perché sono convinto che dando sempre il massimo ogni giorno si possa migliorare”.
E nel Lecce c’è anche la storia tutta da scoprire del salentino di Lecce Franco Lepore, 24 anni giovedì scorso, reduce dalla promozione in Prima Divisione con il Varese. “Per me questo è un sogno -sottolinea Lepore, che è cresciuto nel vivaio giallorosso per poi militare in vari club pugliesi sino alla Virtus Castelfranco ed al Varese-. Dopo quattro stagioni nel Varese sono arrivato al Lecce ed è un sogno che coltivavo fin da bambino. Mi sento un fortunato, ora sta a me dimostrare di meritare questa opportunità. Sono un centrocampista esterno, che si può disimpegnare sia sulla fascia destra che su quella mancina. In alcune occasioni ho anche giocato da trequartista. Questa per me è una scommessa e ce la metterò tutta per far vedere quello che valgo. Di questo gruppo conoscevo personalmente già Vicedomini e Petrachi, che ho avuto modo di conoscere nelle giovanili del Lecce. Dai 10 ai 15 anni sono stato, infatti, nel settore giovanile giallorosso, fino ad arrivare negli allievi regionali, dove ho giocato tra gli altri con Bojinov, Pellè e Camisa. Quando ero più piccolo d’età ero basso d’altezza e penso che questo fatto mi abbia penalizzato un po’. Dopo l’esperienza nel vivaio del Lecce, sono passato nelle Juniores del Nardò per poi trasferirmi al Copertino, dove ho disputato il campionato d’Eccellenza (32 presenze). Da lì mi sono trasferito a Castelfranco Emilia (stagione 2004/2005)”.
E Lepore rivela la sua avventura: “Proprio in Emilia ho compiuto molti sacrifici per cercare di coltivare il mio sogno di calciatore -dice il leccese-. La società mi dava 500 euro e io per arrotondare lo stipendio mi svegliavo la mattina alle quattro per andare a lavorare in una ditta che produceva materiali plastici. Dopo otto ore di lavoro avevo il tempo di riposare un po’, prima di presentarmi al campo d’allenamento, dove alle 19 iniziavamo la seduta. Quale giocatore mi incuriosisce di più di questo gruppo? Sicuramente Giacomazzi, un uruguaiano che è ormai diventato un leccese, visti i suoi tanti anni di militanza nel Lecce. Sono un ragazzo ambizioso. Ho avuto la fortuna di veder realizzato il mio sogno di giocare nel Lecce. Ora, se non chiedo troppo, vorrei arrivare in serie A con la squadra della mia città. Dipenderà tutto da me, voglio fermamente dimostrare alla gente e alla società che valgo la serie B”.