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Nardò, cambio della guardia nella gestione di Masseria Boncuri

Dal 1° giugno l’associazione “Diritti a Sud” non sarà più alla guida dell’immobile di via Lecce in cui alloggiano 16 immigrati. Le causa della rinuncia? “Mancanza di presupposti politici, economici e soprattutto di legalità” 

 

Oggi nominando Masseria Boncuri si pensa a “Diritti a Sud”. E viceversa. La decisione di affidare Boncuri al sodalizio presieduto da Rosa Vaglio è stata fortemente voluta a suo tempo dal sindaco Giuseppe Mellone. Dapprima una gestione quadrimestrale (novembre 2016 – febbraio 2017), poi una proroga di altri tre mesi fino al 31 maggio. Ora però il “giocattolo” si è rotto. L’associazione ha comunicato il 18 maggio scorso di non voler proseguire a gestire l’immobile. 

“Diritti a Sud -recita una nota del Comune- nel corso di una riunione in Prefettura si è detta ufficialmente indisponibile a proseguire ritenendo insufficienti le risorse messe a disposizione dall’Amministrazione comunale (circa mille euro al mese e utenze a carico del Comune, ndr)”. A subentrare sarà la cooperativa neretina “Mosaico”, alle stesse condizioni economiche e agli stessi oneri: presenza nella struttura di soli 16 immigrati, pulizia e vigilanza h24. 

“Diritti a Sud” lascia quindi per ragioni economiche? L’associazione ha risposto in una conferenza stampa tenutasi proprio a Boncuri il 31 maggio scorso: “Non esattamente. Nonostante il nostro impegno -ha spiegato Angelo Cleopazzo, vicepresidente di “Diritti a Sud”- e un anno di tavoli tecnici in Prefettura per parlare del problema del lavoro agricolo in relazione alla manodopera straniera, non è cambiato nulla rispetto al passato. Quindi è principalmente un problema politico che ci porta a non proseguire! Un problema -precisa- che non riguarda solo questa Amministrazione, che ha anzi dimostrato una buona volontà”. 

Neanche della Regione Puglia quest’ultima Cleopazzo si fida tanto: “I container climatizzati che la Regione ha promesso di acquistare ospiterebbero 200 migranti, ma per acquistarli è necessaria una variazione di bilancio, poi un bando, la gara, ecc. Risultato: tempi lunghissimi ed estate in arrivo con problema irrisolto. I lavoratori arriveranno presto e in assenza di alloggio costruiranno baracche e riecco il ghetto. L’alloggio va individuato dai datori di lavoro”. Intanto il 24 giugno termina il Ramadan e dopo quella data è previsto l’arrivo a Nardò di 300 braccianti stranieri. Masseria Boncuri continuerà a ospitare solo i 16 immigrati che attualmente vivono nella struttura. “Quindi si creerà un problema sicurezza -prevede Cleopazzo- e perciò se avessimo proseguito a tali condizioni, avremmo messo in pericolo i nostri attivisti e militanti”. 

Poi un accenno al problema economico. “Esiste anche quello -dichiara il vicepresidente di “Diritti a Sud”- poiché in 4 mesi abbiamo fronteggiato da soli esigenze esorbitanti. Abbiamo ricevuto 4mila euro per i primi 4 mesi, ma abbiamo speso il doppio. Il Comune ha sborsato cifre ridicole”. Cosa farà l’associazione dopo questa esperienza? “Boncuri è un po’ casa nostra. Staremo comunque accanto ai lavoratori e continueremo a portare avanti i nostri progetti come la scuola d’italiano per stranieri e il lavoro nei campi”. 

 

“Mosaico” raccoglie il testimone di “Diritti a Sud” 

 

Adesso occhi puntati su “Mosaico”, la coop neretina che da giugno a settembre sostituisce “Diritti a Sud” nella gestione di Masseria Boncuri. A presiederla è la psicologa Anna Rita Filieri. 

“Ringraziamo l’Amministrazione comunale -affermano i nuovi arrivati- per l’opportunità e la fiducia concessa. La richiesta di gestione di Masseria Boncuri, per quanto inaspettata, è stata subito accolta con responsabilità. Le motivazioni che hanno portato alla presa in carico riguardano, da una parte, la volontà di non disperdere i risultati ottenuti dal lavoro della precedente gestione e dall’altra la predisposizione a mettersi a servizio dei bisogni del territorio, ponendo al centro le persone con i loro diritti di crescita e di autonomia”. 

Diversi volontari di “Mosaico” dal 2009 si occupano di contrasto al caporalato nel territorio neretino, avendo fatto parte di comitati spontanei. “Alcuni membri -ricordano infine da “Mosaico”- hanno già partecipato recentemente, a titolo volontario, alle attività quotidiane della Masseria Boncuri e proposto percorsi di tipo psicologico, di mediazione culturale e laboratori artistico-espressivi, grazie alla presenza di una psicoterapeuta, una mediatrice culturale, una maestra d’arte”. 

 

Stefano Manca