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“Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno”

Dato alle stampe anche il secondo dei due volumi con cui monsignor Paolo Ricciardi ringrazia Otranto “città di Eroi e di Martiri, città fedele, città fedelissima a Cristo e alla Chiesa” 
 
La pubblicazione di 151 testi di scrittori laici nel II volume de Gli Eroi della Patria e i Martiri della fede: Otranto 1480-1481 conclude il lungo cammino verso “il traguardo della glorificazione finale dei Martiri di Otranto” già iniziato da don Paolo Ricciardi lo scorso anno con la raccolta -in quello che è stato il primo dei due volumi sapientemente curati dallo storico otrantino- di 144 testi di provenienza ecclesiastica che trattano dei fatti di Otranto del 1480. 
Sempre edito dall’Editrice Salentina, questo secondo volume -scritto da Mons. Ricciardi con analogo esemplare rigore storiografico- completa la ricostruzione del quadro di riferimento documentale di uno degli eventi che più di altri hanno dolorosamente segnato la storia della Terra d’Otranto: la presa e la dominazione per 13 mesi di Otranto da parte dei Turchi. Ecco allora mirabilmente ricomporsi il “mosaico” tragico della vicenda idruntina attraverso l’accurata ricostruzione storica che l’Autore fa -tassello dopo tassello- attingendo indistintamente a fonti italiane come anche a fonti turche. Si parte quindi dai testi del XV secolo (Lettera del Pascià turco all’arcivescovo di Brindisi e Lettera sull’invasione di Otranto a Maometto II di Ghedik Achmed; Lamento d’Italia per la presa di Otranto di Vespasiano da Bisticci; In Sanctos Martyres Hydruntinos Epitaphium di Antonio De Ferraris, Galateo; Il sepolcro dei cittadini di Otranto di Giovanni Pontano; Storie della casa di Osman di Ibn Kemàl; De Bello Hydruntino di Giovanni Albino Lucano; Una Notizia Italo-Greca sui fatti Otrantini di Fernando Cezzi) per poi giungere ai testi del Processetto del 1539 (Le cronache di Antonello Coniger; Informo otrantino del 1539 di Antonio De Beccariis; Commentario della Origine dei Turchi di Andrea Gambini; Istoria della città di Otranto di Giovanni Michele Laggetto). A seguire, poi, i testi risalenti al XVII secolo (Descrizione e origini della Provincia di Otranto di Girolamo Marciano; Memoria alla posterità delli gloriosi Martiri di Francesco Antonio Capano); i testi del XVIII secolo relativi al processo sul culto dei Martiri (I Diarii di Lucio Cardami, Il Processo del 1755 di Nicolò Caracciolo; Testi del Processo otrantino o leccese del 1770 di Alfonso Sozy Carafa; Storia civile del Regno di Napoli di Pietro Giannone); i testi del XIX secolo sulla celebrazione del IV centenario e sulle commemorazioni civili degli Eroi e Martiri. Infine i documenti del XX secolo sull’inaugurazione del monumento agli Eroi e Martiri, sulla celebrazione del V centenario e sul Processo diocesano. 
Chiudono questo secondo volume sui fatti di Otranto alcune interessanti appendici sugli “uomini illustri” che combatterono con valore la Guerra di Otranto per la liberazione della città dal giogo ottomano (Giulio Antonio Acquaviva, Galeazzo Caracciolo, Diego Cavaniglia, Giovanni Antonio Delli Falconi, Antonio Peschiulli; Nicolò Piccardo, Giovanni Antonio Saraceno, Giovanni Francesco Zurlo); sugli assalti dei turchi nei paesi della costa salentina (Roca nella guerra di Otranto, il disastro di Casole, il tragico destino di Castro e di Marittima; il saccheggio di Galatina); sul culto della Madonna e dei Martiri di Otranto nel Salento; sulle manifestazioni artistiche commemorative degli Ottocento Martiri. 
Un testo, quello pubblicato da monsignor Ricciardi, che tiene compiutamente conto di tutta la letteratura prodotta da autori ecclesiastici e non sulla storia della presa di Otranto da parte dei Turchi e sul martirio di 800 cristiani sul Colle della Minerva. Un lavoro storiograficamente attento e completo, che ricostruisce puntualmente e documentalmente gli avvenimenti trattati, che attinge alle varie e molteplici fonti storiche con autentico rigore di ricerca. Soprattutto, anche per aver dato voce a scritti di autori non cristiani: è un lavoro di stretta attualità geo-culturale. Infatti, come evidenzia Alessandro Laporta nella Presentazione, “tutti sanno, l’intitolazione dell’intera provincia ad Otranto era perfettamente interpretata come cerniera fra Occidente ed Oriente, tema tornato di moda oggi che si fa un gran parlare di Mediterraneo e di identità mediterranea”. Come anche attuale -lo ribadisce con forza monsignor Ricciardi quasi in conclusione del II volume de Gli Eroi della Patria e i Martiri della fede– è la lezione che ci consegnano i beati Martiri: ”Il colle della Minerva fu l’altare sul quale furono sacrificati, come agnelli senza macchia, i Martiri di Cristo, che continuano, dopo più di cinque secoli, ad essere sale della terra e luce del mondo”. 
 
Dario Massimiliano Vincenti