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Mafia e politica nel Salento, l’inchiesta si allarga

Dopo i casi di Galatina e Monteroni finiscono sotto la lente di ingrandimento i Comuni di Arnesano e Uggiano La Chiesa. Tutto nasce dalla relazione dell’Antimafia che aveva individuato alcuni candidati alle elezioni con precedenti penali
 
Non abbassare la guardia: è questo il monito che viene dagli organi preposti al controllo delle infiltrazioni mafiose. Dopo i casi di appalti sospetti segnalati in vari Comuni del Salento in particolare a Galatina e Monteroni nella relazione del procuratore Cataldo Motta, a dare l’allarme, questa volta, è la Commissione Parlamentare Antimafia nella documentazione che contiene l’elenco delle violazioni accertate dall’Antimafia al codice di autoregolamentazione per le ultime elezioni amministrative. 
Ad essere tirati in ballo questa volta i comuni di Arnesano e Uggiano La Chiesa: durante la composizione delle liste delle scorse amministrative uno dei candidati consiglieri non avrebbe avuto i requisiti etici necessari per partecipare alla competizione. Ad Arnesano la violazione riguarda la lista Generazione Futura, contrapposta al sindaco Giovanni Madaro, e ad Uggiano Progetto futuro che all’epoca sfidò l’attuale primo cittadino Salvatore Piconese. Il presidente dell’Antimafia, Giuseppe Pisanu, nella sua relazione aveva parlato di ben 45 violazioni al Codice di Autoregolamentazione antimafia in Puglia. Di queste, 11 hanno riguardato candidati eletti e 34 candidati non eletti. 25 sono definitivi, 15 non definitivi e 5 da approfondire. “Per quanto concerne l’appartenenza politica -ha spiegato Pisanu- osservo che 16 dei 45 segnalati risultano candidati in liste di rilevanza nazionale, altri 4 in liste civiche con espliciti riferimenti a partiti nazionali ed i restanti 25 in liste civiche locali. Il 55,5% delle violazioni, dunque, si verifica su liste squisitamente locali e ciò sembra confermare la tendenza del rapporto mafia-politica a stabilirsi e consolidarsi negli ambiti comunale e regionale per proiettarsi, all’occorrenza, sul piano nazionale ed internazionale”. Per il sindaco di Uggiano la notizia è stato un fulmine a ciel sereno: “Si tratta di un fatto grave -spiega Piconese- che ha turbato una città da sempre onesta e laboriosa, composta da donne e uomini serie e perbene. Per questo ho chiesto un incontro al Prefetto e alle Forze dell’ordine. Se c’è stata una grave violazione, il fatto non può essere addebitato ad un’intera comunità che proprio in questi giorni sta compiendo un percorso per festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia”. 
Forte la presa di posizione del senatore del Pd, Alberto Maritati: “La Commissione Antimafia lancia segnali che noi tutti dobbiamo saper cogliere. È necessario poi che la politica sia in grado di fare la propria parte, che consiste nell’essere costantemente vigili sul territorio e coerenti con i principi di etica e legalità che devono sempre ispirare la nostra azione. Il Codice di Autoregolamentazione, che i rappresentanti del Pd chiedono venga al più presto trasformato in legge, nasce proprio dalla Commissione Antimafia e viene sottoscritto da diversi partiti politici. Noi del Partito Democratico valuteremo i casi specifici segnalati di violazione di quel codice, ma soprattutto ci impegneremo a mobilitare le coscienze e le forze politiche affinché si intraprenda la strada del recupero del valore della legalità e del senso civico”.