L’assessore provinciale al Bilancio si esprime in merito alla difficile situazione economica dell’ente di Palazzo dei Celestini. Intanto, si prospetta un aumento della percentuale derivante dalla Rc Auto
Il buco di ben 7 milioni di euro riscontrato negli scorsi giorni sul bilancio provinciale ha preoccupato non poco gli amministratori dell’ente in questione. Il rischio dissesto rimane elevato, ma si intravede qualche spiraglio di speranza. Questa emergenza ha portato la Commissione Bilancio della Provincia di Lecce a riunirsi lo scorso 20 giugno presso la Sala delle Commissioni Consiliari di Palazzo dei Celestini per fare quadro della vicenda. Ai lavori hanno partecipato tra gli altri il presidente della Provincia Antonio Gabellone e l’assessore provinciale al Bilancio Silvano Macculi. L’ex sindaco di Botrugno è preoccupato dell’attuale stato dei fatti, ma sicuramente non è rassegnato: “Il dirigente provinciale delle risorse finanziarie, Pantaleo Isceri, ha spiegato in commissione i vari passaggi che hanno portato alla luce questo buco di 7 milioni generatosi nell’anno 2001/2002. Tutti i documenti in nostro possesso e le analisi svolte dimostrano in modo evidente che in quel periodo l’amministrazione provinciale ha iscritto in bilancio non 7 milioni, previsti anche dal Ministero dell’Interno, bensì il doppio, in quanto la stessa cifra è stata inserita sia nel bilancio del 2001 che in quello del 2002. Resta adesso da capire chi e come ha originato questa situazione”.
L’assemblea aveva solo un carattere transitorio e non ha elaborato particolari programmi d’intervento, ma è stata comunque l’occasione per proporre alcune ipotesi di soluzione: “Durante la discussione -continua Macculi- è emersa la possibilità della dichiarazione di dissesto, come anche la formazione di una task force per la vendita di beni patrimoniali di proprietà della Provincia; una soluzione questa poco praticabile allo stato attuale, data la storica difficoltà a trovare acquirenti per questi immobili a causa del loro elevato valore di mercato. Una task force verrà comunque organizzata e si comporrà, tra gli altri, del sottoscritto, del presidente Gabellone e del direttore generale; insieme lavoreremo incessantemente per trovare una soluzione idonea ed efficace. Andremo in fondo alla questione e indagheremo dall’interno per capire in che modo sia stato speso quel denaro”.
L’assessore al Bilancio coinvolge poi il governo provinciale di centrosinistra del 2001 e 2002, a cui non lesina qualche frecciatina e a cui fa ricadere la responsabilità di questo errore di trascrizione: “Nel periodo in cui si è generato il deficit, l’amministrazione era guidata da Ria, l’assessore al Bilancio era Pendinelli e i dirigenti responsabili erano Petrelli (nel 2001) e Visconti (l’anno successivo). È stato il centrosinistra a consegnarci una provincia colma di disavanzi e buchi di bilancio, e il recente scoperto di sette milioni ha aggravato una situazione già di per sé critica. D’altronde, in 15 anni di governo hanno speso tutte le risorse della Provincia, hanno creato mutui per 180 milioni di euro e adesso si scopre che hanno addirittura speso del denaro che in realtà non avevamo”.
Un ulteriore passo avanti è stato poi compiuto durante la conferenza dei capigruppo dello scorso mercoledì voluta dal presidente Gabellone. In questa occasione sì è convenuto che l’unica strada percorribile è l’aumento del 3,5% della percentuale in favore della Provincia derivante dalla Rc Auto; un ampliamento che in tre anni assorbirà almeno parzialmente il debito, mentre per il resto si procederà come dice il Bilancio di Previsione 2011-2013, cioè attraverso l’alienazione di beni e immobili per circa 16milioni. In merito, il consigliere di minoranza Vittorio Potì ha proposto l’istituzione di una Commissione interna.
Alessandro Chizzini