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Lu sule, lu mare… lu pallone

di Stefano Manca

Domenica 28 maggio il Lecce vincendo a Monza ha conquistato la matematica salvezza. L’anno prossimo i giallorossi continueranno a giocare in serie A portando in giro la terra salentina nelle prestigiose piazze calcistiche italiane. Il successo sportivo appena ricordato è da qualche giorno ben impresso nella mente anche di chi segue poco o non segue affatto il calcio. Ed è proprio questo il punto: il calcio muove e smuove interessi e curiosità fino a coinvolgere anche chi si professa “ateo” al cospetto del Dio Pallone. Ci diciamo sempre, dinanzi a un successo sportivo, che è un intero territorio a vincere e non solo chi scende in campo. È vero ed è necessario che questo territorio “sfrutti l’onda” per ancorarsi alla serie A anche negli altri “campi”. Termine, quest’ultimo, stavolta inteso come “settori” e non come “rettangoli di gioco”. Il turismo, per esempio. Da anni ormai calcio e turismo non è affatto un accostamento improbabile. Se ne sono accorti gli imprenditori del territorio e persino gli ambienti universitari e accademici, che spesso in Italia promuovono percorsi formativi legati a questo interessante “cocktail”. Bellezze dell’arte e dell’architettura, ospitalità degli alberghi, qualità e varietà del cibo, possono essere elementi da valutare assieme a una partita di calcio? La risposta è sì: il turismo sportivo è qualcosa di esteso e, se ben sfruttato, di redditizio. Nota a margine: calcio a parte, molte città della provincia di Lecce soffrono tutt’ora per l’assenza di impiantistica sportiva adeguata per disputare campionati e allenamenti di volley, basket, nuoto. È un altro discorso ma, al più presto, va affrontato anch’esso.

(da Belpaese del 3 giugno 2023)

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