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“L’inceneritore non s’ha da fare. Nè oggi nè mai”

Una delegazione di agricoltori e rappresentanti del comitato “Cambiamo Aria Galatina” ricevuta in Provincia per la vicenda inceneritore e Cdr. Intanto Colacem rassicura i cittadini 
 
Tornano alla carica i comitati dei cittadini che a Galatina e dintorni si battono ormai da tempo perché questo lembo di terra del Salento non sia ancora una volta “invaso” ed oltraggiato dall’inquinamento portatore soprattutto di possibili conseguenze per la salute degli abitanti. È della scorsa settimana l’ennesima iniziativa che dopo i sit-in e le proteste in piazza contribuisce a tenere accesa l’attenzione sulla “questione” Colacem a difesa del territorio e contro la possibilità che la stessa azienda possa bruciare combustibili derivati da rifiuti dopo la realizzazione di un nuovo inceneritore.
Una rappresentanza di agricoltori galatinesi e del comitato “Cambiano Aria Galatina” si è recata a Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce, per consegnare al presidente del Consiglio provinciale Giorgio Primiceri un cesto con i prodotti della terra di Galatina. Un gesto simbolico per motivare il massimo rappresentante dell’assise provinciale a prestare alla “questione Galatina” la dovuta attenzione. 
“La produzione delle sostanze inquinanti legata ad una eventuale attività di co-incenerimento -spiegano i rappresentanti degli agricoltori e del comitato cittadino ricevuti a Palazzo dei Celestini- genererebbe una letale ed irreversibile contaminazione dei terreni danneggiando il settore produttivo e la catena alimentare, vanificando gli enormi sforzi dei produttori locali e snaturando di conseguenza il territorio dalla sua naturale vocazione agricola e turistica”.
Immediata la replica della Colacem che attraverso un comunicato stampa ha spiegato le proprie ragioni e le proprie verità sull’argomento. “Giova ribadire -spiegano da Colacem- che l’azienda  non realizzerà nessun nuovo impianto e, tanto meno, un inceneritore. La richiesta avanzata da Colacem è finalizzata unicamente ad avere la possibilità di sostituire parzialmente il pet-coke con il Cdr. L’impiego di tale combustibile alternativo, che viene prodotto in impianti specializzati e sottoposto a controlli rigorosissimi, non comporta nella cementeria impatti emissivi aggiuntivi. Anzi -continua la nota-, l’impatto ambientale complessivo è ampiamente favorevole, come chiaramente dimostrato nella documentazione allegata alla richiesta di autorizzazione, che fa riferimento non solo a considerazioni puramente teoriche, ma anche ad esperienze analoghe in essere sia in Italia (anche in Colacem) che all’estero con risultati estremamente positivi. Riteniamo di poter tranquillizzare tutti coloro che, a vario titolo e in perfetta buona fede, si preoccupano per una iniziativa che, contrariamente a quanto si teme, porterà solo vantaggi al territorio. La Colacem -conclude la nota diffusa dall’azienda- rimane comunque a completa disposizione per fornire  eventuali chiarimenti atti a correggere una informazione involontariamente distorta che, purtroppo, però, crea allarme e disorientamento nella popolazione”.
 
Daniele Greco