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“Lecce porta d’Europa? Una beffa!”

L’Aduc protesta contro i disservizi e i ristretti orari di apertura dell’Airport city terminal

 

Lecce porta d’Europa è lo slogan con il quale, a partire dall’amministrazione Poli Bortone, il Comune di Lecce ha rilanciato l’immagine del capoluogo salentino. Una città di arte, di cultura, di turismo, che dell’accoglienza altrui ha fatto uno dei suoi punti di forza. Uno dei punti di debolezza, invece, sta nell’irrisolta carenza di infrastrutture di trasporti. Per il traffico aereo, ad esempio, la città ha bisogno di appoggiarsi all’Aeroporto di Brindisi, con tutti gli svantaggi che ne derivano.
Proprio per sopperire ai disagi di chi vuol giungere a Lecce in aereo, l’Amministrazione comunale decise di dare vita all’Airport City Terminal. Per chi non lo conoscesse o non ne avesse mai sentito parlare, esso consiste in una piccola struttura collocata subito all’ingresso della città, estensione diretta dell’Aeroporto “Casale” (ora ribattezzato “Aeroporto del Grande Salento”) di Brindisi. Nelle intenzioni, la sua funzione è quella di offrire un utile servizio ai passeggeri in transito verso l’aeroporto, offrendo un collegamento diretto mediante apposite navette e una serie di servizi, tra i quali la possibilità di effettuare le operazioni di accettazione per i bagagli a mano.
Nelle intenzioni. Perché nella realtà dei fatti, a quanto denunciato dall’Aduc, l’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori, il Terminal eccelle solo nei disservizi: “Il verde decorativo è di poca consolazione per chi aspetta gli autobus -afferma in tono polemico Alessandro Gallucci, responsabile Aduc di Lecce-. Nella zona di attesa non esistono comfort per i viaggiatori ma neanche le più elementari pensiline o panchine. Inoltre l’illuminazione nelle ore serali è insufficiente”. Ma non è solo la mancanza di comfort a sollecitare la denuncia dell’Aduc. L’offerta del servizio, che comprende la presenza di un punto di informazioni turistiche e di una vicina area parcheggio (piazza Carmelo Bene), è limitata all’orario di apertura della biglietteria del Terminal, che a partire dal 1° ottobre ha subito una nuova drastica contrazione. “L’apertura è fissata dalle 9.30 alle 18.30 -continua Gallucci-. Peccato che le prime due corse in partenza siano alle 5.50 ed alle 7.30 e che l’ultima sia alle 20.55. In poche parole, il 33% delle corse non è servito da un posto di attesa adeguato per le persone disabili o con posti al coperto nel caso di maltempo o eccessivo caldo”. Con il nuovo orario, poi, l’apertura del Terminal nel week end sarà limitata alla sola fascia dalle 9.30 alle 14.30, riducendo ulteriormente la disponibilità di una zona attrezzata per chi aspetta le navette.  
Dati ed elementi che fanno riflettere: perché ridurre un servizio di indubbia utilità, tra l’altro proprio nel momento in cui l’aumento delle tratte gestite da Brindisi dal vettore low cost Ryanair comporterà una prevedibile crescita del traffico di passeggeri da e per la città di Lecce? “Non c’e’ che dire -conclude Gallucci-. Un’ulteriore disservizio in una città che vorrebbe fare della vocazione turistica la propria caratteristica principale. Una vera e propria beffa, inoltre, se si pensa che a poche decine di metri campeggia il cartello Lecce porta d’Europa”.

 

Giorgio De Matteis