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Lecce, lotta per la salvezza contro la Juve

Dopo la sconfitta e le squalifiche di Catania, i giallorossi di De Canio affrontano domenica la Juve al “Via del Mare” dopo essere uscita imbattuta contro Milan ed Inter 
 
Arriva la Juventus al “Via de Mare” per la sfida di domenica alle 12.30 ed il Lecce si presenta “ferito” ed “arrabbiato” per gli episodi e la gara persa a Catania. Sconfitto sul campo e con tante recriminazioni verso la direzione arbitrale di Romeo, che lasciano il segno per le sfide contro Juventus e Brescia. Il fine-gara ha portato due turni di squalifica al tecnico giallorosso Gigi De Canio ed altrettanti al capitano Giacomazzi. Sono stati fermati per un turno Olivera, Jeda e Gustavo (giocatori già in diffida ed ammoniti nel corso della sfida di Catania).
Ma questo Lecce che lotta per la salvezza (+2 sulla zona retrocessione) non può sicuramente fasciarsi la testa e, seppur tra tanti limiti, bisogna dar atto che riesce a proporre prestazioni ricche di sacrificio fisico. I bianconeri di Gigi Delneri arrivano galvanizzati dalla vittoria contro l’Inter campione del mondo. Però il Lecce in questo campionato in casa il Lecce non è stato la vittima sacrificale delle big, visti i pareggi di carattere contro Inter e Milan (ambedue per 1-1). Risultati giunti dalla volontà di lottare sul piano agonistico di una squadra, che appare calare secondo le statistiche nell’ultimo quarto d’ora (16 gol subiti sui 46 complessivi).
Ed in settimana l’allenatore materano ha subito tenuto a chiarire: “Ho il diritto dovere di difendere la mia dignità. La squalifica che mi è stata comminata mi ha sorpreso ed amareggiato per come è avvenuta -ha sottolineato De Canio-. Non ho alcun intento polemico nei confronti di nessuno, però, voglio difendermi. È la seconda volta che mi capita di essere dipinto come un violento e non ci sto, perché non sono mai stato una persona che può assumere atteggiamenti violenti nei confronti di nessuno. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno”. Poi passa a spiegare il finale della sfida del Cibali di domenica scorsa: “Al termine della gara di Catania mi sentivo un po’ penalizzato e sono entrato in campo quando ho visto Giacomazzi parlare con l’arbitro con l’intento di allontanarlo, e le immagini lo possono testimoniare. Stavamo andando via quando il direttore di gara ha sventolato il cartellino rosso al nostro capitano e questo mi ha sorpreso perché non avevo sentito alcuna parola offensiva pronunciata da Giacomazzi. A quel punto è vero che ho messo la mano sul braccio di Romeo, ma assolutamente non stringendolo, solamente per richiamare la sua attenzione e parlare. Se il regolamento dice che non si può toccare l’arbitro al braccio è giusto che io venga squalificato. Ma ci tengo a ribadire che non ho avuto nessun intento violento”.
E nella settimana che porta alla sfida del “Via del Mare” contro la Juve, De Canio tiene a precisare un altro aspetto: “Nelle interviste al termine della partita ho parlato facendo riferimento alla nostra condizione di squadra che lotta per la salvezza, sperando che sia il campo e non altre decisioni a sancire un risultato sportivo. Con questo non voglio accusare nessuno o pensare che l’arbitro, con le ammonizioni comminate, abbia voluto favorire la Juventus, che per pura casualità sarà il nostro prossimo avversario. Con tutto questo il Lecce non vuole piangersi, lamentarsi o fare del vittimismo. Ci tenevo a fare queste precisazioni perché non ci sto a passare per una persona violenta”.
 
Pasquale Marzotta