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Le ultime vittime italiane

È la mattina del 17 settembre. Una caotica mattina come tante a Kabul. Una forte esplosione nel quartiere diplomatico della capitale a pochi metri dall’ambasciata italiana sulla strada che conduce all’aeroporto provoca l’incendio di decine di veicoli, tra questi due sono dell’esercito italiano in missione in Afghanistan. È una strage, provocata in uno dei punti strategici della capitale. Muoiono sei militari italiani e 15 civili afghani; il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid rivendica l’attentato al suo gruppo. Le vittime italiane appartengono al 183°, al 186° ed al 187° reggimento della Folgore di stanza a Kabul. Si tratta del tenente Antonio Fortunato, originario di Lagonegro in provincia di Potenza; del primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano; del primo caporal maggiore Davide Ricchiuto (nella foto), nativo di Glarus in Svizzera e residente a Tiggiano; del sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli; del primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto, e del primo caporal maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani, in provincia di Salerno. I funerali dei sei militari italiani si sono svolti lo scorso 21 settembre a Roma alla presenza delle più alte cariche dello Stato.