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Le responsabilità di chi inquina

È  compito della Copersalento provvedere alla bonifica dei siti contaminati dalla diossina: così si è espresso il Consiglio comunale su un ordine del giorno proposto dal Pd
 
La Copersalento torna a far discutere sui banchi del Consiglio comunale. Stavolta, però, sembra che maggioranza e opposizione abbiano trovato i giusti accordi. Il nodo non era di poco conto: la Copersalento non ha ancora effettuato la bonifica dei terreni, prevista dalla legge, e che, in caso di liquidazione dell’azienda, toccherebbe al Comune o alla Regione. Eppure, questi terreni devono essere bonificati al più presto, anche per consentire alla città di chiudere un capitolo, di voltare pagina. Perché la storia della Copersalento si intreccia indissolubilmente con la storia di Maglie degli ultimi anni, proprio come attesta l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico, che tende a ripercorrere l’intera vicenda con una particolare cura per gli ultimi accadimenti. 
“Volevamo che agli atti di questo consiglio rimanesse traccia -commenta il capogruppo del Pd Raffaele Cesari– della parte finale di una storia che ha segnato profondamente questo territorio e ne ha condizionato per anni le sorti e lo sviluppo. Questa città è stata la sede protetta e inviolata di Copersalento, un impianto inquinante, una ferraglia che sputava diossine per fare soldi. Che non solo arricchivano i suoi proprietari, ma remuneravano anche i suoi consulenti. Raccontare di Copersalento, studiare le carte e i documenti amministrativi che la riguardano è come accendere una luce di posizione su una trama fittissima di rapporti, di connivenze, di complicità. Chi muove le fila sono gli stessi di sempre. Anche quando ci parlano di nuove mirabolanti iniziative imprenditoriali capaci di portare ricchezza e progresso in questo territorio. Un territorio che, ci vogliono far credere, non ha più necessità di essere bonificato perché è risultato negativo alle nuove analisi, autorizzate in fretta e furia dalla provincia di Lecce e condotte in violazione dei più elementari canoni di regolarità procedurale, tecnica e scientifica”. 
Secondo il Pd, che parte dalla certezza che la responsabilità dell’inquinamento da diossina sia della Copersalento, l’azienda non si può sottrarre agli obblighi di bonifica. L’istanza su questo argomento è stata accolta dalla maggioranza, seppure dopo un lungo dibattito, che ha visto farsi avanti con sensibilità il gruppo di maggioranza Giovane Maglie, il quale ha proposto di rimandare il tutto alla commissione Territorio e Ambiente. “Abbiamo anche chiesto -spiega il capogruppo e presidente della commissione Alberto Corvaglia– un emendamento per modificare l’ordine del giorno del Pd, che chiedeva al sindaco Fitto di vigilare sulla questione, mentre in realtà l’invito potrebbe essere solo quello di continuare a vigilare, dato che il primo cittadino lo sta già facendo. Anche la maggioranza vuole che la situazione si risolva, ancora però non si sa quali saranno i risvolti, anche giuridici, della vicenda. In ogni caso, comunque auspichiamo un risarcimento quanto meno simbolico da parte dell’azienda”. Non è la prima volta che in Consiglio il gruppo Giovane Maglie ha puntato a cercare un dialogo, per non alimentare un inutile muro contro muro. “Credo sia importante -conclude Corvaglia- ascoltare anche le minoranze e considero una mancanza di rispetto per gli altri quando, a volte, l’aula si svuota, perché attraverso il confronto si possono comprendere molte cose”. 
 
Angela Leucci