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Le novità  legislative introdotte in materia dal Pacchetto Sicurezza

Con la recente legge del 15 luglio scorso, la numero 94 per la precisione, è stato introdotto nell’ordinamento giuridico italiano il reato di ingresso e soggiorno illegale dei migranti. Prevede un’ammenda da 5mila a 10mila euro per lo straniero che entra clandestinamente nel territorio dello Stato italiano e contempla altre disposizioni che fanno parte integrante del cosiddetto “pacchetto sicurezza”. E tra queste l’estensione della permanenza nei Cpt (rinominati “Centri di Identificazione ed espulsione”) fino ad un massimo di 180 giorni. Il provvedimento non ha fatto registrare unanimi consensi, perchè la legge così come licenziata, secondo il parere dei più, produce negli irregolari una situazione di ulteriore precarietà.
Per monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, “la criminalizzazione degli immigrati è il peccato originale dietro al quale va tutto il resto”, mentre diversi intellettuali, tra cui Andrea Camilleri, Dacia Maraini, Dario Fo, Moni Ovadia e Gianni Amelio, hanno firmato un “Appello contro il ritorno delle leggi razziali in Europa” reputando tale disposizione fortemente restrittiva del diritto alla libertà dell’uomo. Anche politici di destra, quali Mirko Tremaglia, hanno criticato il provvedimento, definendolo “assurdo”, “un reato inventato”, al punto da chiederne la cancellazione. “Siamo tutti moralmente e politicamente impegnati a salvaguardare gli stessi diritti che i nostri emigranti hanno ottenuto con tanti sacrifici”, è stato il commento dell’ex ministro degli Italiani all’estero, ma in questa particolare campagna Tremaglia si è ritrovato isolato dai suoi stessi compagni di partito. Ciò nonostante le tante critiche, la nuova legge ha resistito alla prova parlamentare ed è tuttora operativa.

 

Daniele Greco