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Le antiche mura urbiche presto restituite alla città

La storia dell’architettura leccese del XVI secolo, e non solo, a breve si arricchirà di un pezzo tanto importante quanto pregiato. Entro i prossimi mesi infatti riaprirà al pubblico quel tratto delle fortificazioni cinquecentesche collocate all’ingresso del capoluogo salentino per chi venga da Brindisi. Il progetto di restauro, a cura dell’architetto Patrizia Erroi, ha previsto lo svuotamento dell’antico fossato così come degli ambienti interni del bastione colmi di terra e materiale di risulta. Di queste stanze in particolare si è ritrovato recentemente anche un disegno che, sebbene solo del 1882, sembrerebbe addirittura essere l’unico oggi noto. 

Le indagini archeologiche, condotte dal professor Paul Arthur, docente presso l’Università del Salento, hanno portato alla luce importanti reperti di diverse epoche. Al di là di questo restauro, però, andrebbe aggiunto che tutta quest’area della città a breve verrà fortemente modificata anche con l’apertura al pubblico del vicino ex monastero di Santa Maria d’ogni Bene detto anche di Sant’Antonio, destinato secondo i meglio informati, ad ospitare l’archivio storico comunale. 

Qualche perplessità, per quanto riguarda invece il restauro dell’ex Convento, crea l’idea di abbattere il muro che circondava il “giardino di Sant’Antonio”, come lo ricordano alcuni documenti ottocenteschi. La natura di hortus conclusus forse andrebbe preservata.

 

Fabio Antonio Grasso