Cerca

Le accuse del Pd e il caso “via Tasso”

“Il Pug è un passaggio politico epocale, non è possibile prenderlo sotto gamba”. Nella conferenza stampa al Pd di Lecce, il capo dell’opposizione di Palazzo Carafa Antonio Rotundo (nella foto) accusa il primo cittadino di avere “camuffato da contratto di studio l’affidamento dell’incarico all’Università di Genova”. Una questione su cui il centrosinistra ha interessato l’autorità di vigilanza ma su cui intende battere soprattutto in merito all’inopportunità politica.
“Quei progettisti sono graditi alla sua famiglia”, dichiarano  i consiglieri, che aggiungono: “Si tratta del solito atto poco trasparente”. Perrone replica prima sul merito: “Assurdo parlare di persone vicine alla mia famiglia, quando il professore individuato dal dirigente Maniglio, un urbanista di fama nazionale come Mosè Ricci, lavora semplicemente in un dipartimento che fa capo alla Facoltà di Architettura di cui è preside la Spadolini”. Ma poi attacca: “Invece di attaccarmi, come fa la Poli, ammettano che ho toccato un nervo scoperto: i Guagnano di via Brenta, con cui anche loro hanno avuto strani affari”. Il sindaco parla di un  immobile pagato poco più di mille euro al metro quadro, invece del prezzo di mercato che nel secondo semestre del 2004 oscillava tra i 2.020 e i 2.400 euro al metro quadro. Un vero “affarone” nell’acquisto dei locali di via Tasso per gli ex Ds, secondo Perrone. Dal partito, Salvatore Capone prima annuncia e poi deposita la querela per calunnie nei confronti del primo cittadino. “Tuteleremo la rispettabilità dei nostri iscritti e dirigenti!”, afferma Capone e a scrivere al sindaco c’è poi il tesoriere nazionale degli ex democratici di sinistra Ugo Sposetti che assicura: “L’iter è stato trasparente, quello era il prezzo migliore del mercato leccese e noi pagammo tutto con assegni circolari e davanti al notaio”.