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L’acqua di Lorenzo

È salentino l’uomo che ha ideato un sistema per alimentare le automobile con l’acqua: si chiama Lorenzo Errico, ha 65 anni, vive a Leverano e due settimane fa è stato intervistato nel programma tv “Le Iene” 

 

Lorenzo Errico è un ingegnere 65enne originario di Leverano. Lo scorso 8 ottobre oltre due milioni e mezzo di telespettatori lo hanno conosciuto attraverso il programma tv “Le Iene”. Ma cosa ha spinto l’inviato del popolare programma di Italia 1 Matteo Viviani ad intervistare questo inventore salentino? Già, perché proprio di un’invenzione si tratta. Lorenzo infatti ha progettato un sistema per utilizzare l’acqua come carburante per le auto. II sogno di ogni automobilista. 

La tecnica messa a punto da Errico prevede l’impianto di un serbatoio all’interno delle vettura destinato a contenere acqua. La quale, trasmessa ad alcuni contenitori, viene convertita in idrogeno pronto alla combustione. L’ingegnere salentino non è ovviamente il primo ad aver immaginato vetture alimentate dall’idrogeno, ma ha senz’altro il merito di aver affrontato il problema riuscendo a superare due ostacoli non tanto semplici. Il primo: l’idrogeno è molto pericoloso e il suo immagazzinamento è molto delicato. Il secondo: è necessario utilizzare “tanta” energia elettrica per ricavare “poco” idrogeno. Per questo motivo il gioco non varrebbe la candela, per utilizzare un modo di dire poco tecnicistico ma efficace. 

Due problemi, dicevamo, che il 65enne salentino ha risolto escogitando un meccanismo affinché l’idrogeno all’interno del serbatoio venga prodotto solo quando necessario, per poi essere immediatamente utilizzato, senza perciò l’immagazzinamento dello stesso. L’altro ostacolo, relativo allo spreco di energia necessaria per produrre l’idrogeno, è stato aggirato con una sorta di ottimizzazione delle costi, come direbbe un economista. Facendo in modo, cioè, che l’idrogeno venga selezionato dall’acqua con molti meno sforzi rispetto ai tentativi portati avanti dagli studiosi “pre-Errico”. 

I risultati sono lampanti: risparmio del 30% sul carburante e riduzione notevole delle emissioni inquinanti. Un grande traguardo per questo tenace salentino, che dopo essersi rinchiuso per cinque lunghi anni nel suo garage a studiare e progettare è uscito allo scoperto con un’invenzione che potrebbe cambiare l’ambiente e, perché no, il portafoglio degli automobilisti del pianeta. La passione di Lorenzo per il mondo dell’ingegneria non è recente. Negli anni Settanta comincia a costruire impianti e apparecchiature per trasmissioni via radio, riuscendo a ritagliarsi uno spazio per i suoi lavori in tutta Europa. Da lì inanella una serie di successi professionali: impianti televisivi all’avanguardia, apparecchiature ricetrasmittenti, telefoni a largo raggio. Fino ad arrivare al 2007, quando l’azienda Marangoni Spa si accorge di lui e gli commissiona alcuni studi di fattibilità sull’automobile Nissan. Il risultato? Ottimo. Eppure, ricorda l’ingegnere leveranese, “non si prosegue in questa direzione perché ancora oggi manca un’industrializzazione del dispositivo”.  

 

Stefano Manca