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La salute è un diritto?

Aspettare sette mesi per fare una mammografia, presentarsi il 6 agosto per eseguirla e sentirsi dire: “Mi dispiace, l’apparecchio non funziona… non possiamo eseguirla… la chiameremo quando lo strumento sarà riparato”, assicurando che sarebbero state rispettate le priorità delle prenotazioni. Stranamente, anche con l’apparecchio guasto continuano ad essere eseguiti gli esami mammografici, ma solo a persone privilegiate. Ancora più strano che ad oggi nessuna chiamata ha ricevuto chi quel giorno è stato rimandata a casa con la scusa dell’apparecchio non funzionante. E intanto loro continuano ad eseguire prestazioni a cittadini fuori dalle liste delle prenotazioni, hanno il potere di decidere chi e quando può godere del diritto legittimo di curarsi o di fare prevenzione.
Il teatro di tutto questo è l’ospedale di Poggiardo (ma non solo), dove l’attore principale, un semplice tecnico radiologo, ha il potere assoluto di determinare la lista dei beneficiari delle strutture e attrezzature sanitarie pubbliche. Chi controlla tutto questo? Nessuno è preposto a difendere i cittadini davanti a tali abusi? Connivenza o incapacità di chi deve controllare? Intervenga il Direttore generale, acquisisca i registri delle prenotazioni unitamente a quelli delle prestazioni effettuate giornalmente e si noteranno subito determinati privilegi di natura “geografica” (compaesani degli operatori spesso anche senza ricetta medica). Bisogna dire basta a queste piccole fonti di potere discrezionale lasciate in mano a personale irresponsabile e fazioso. Intervenga l’Assessore regionale alla Sanità e faccia mettere fine a questi metodi squallidi e personalistici di gestire la cosa pubblica. Mettano in pratica le più elementari regole di trasparenza in modo che ogni cittadino possa ritornare ad aver fiducia nelle istituzioni e a non essere costretti sempre a sentirsi umiliati e derisi. Sarebbe anche auspicabile controllare la professionalità con cui si eseguono questi esami. Mettete fine a questo sistema squallido e se non dovesse esserci alcun intervento da parte vostra saremo costretti a far intervenire gli organismi di pubblica sicurezza e giudiziari.
Confido nel vostro immediato intervento al fine di scongiurare il persistere di questi atti squallidi e vergognosi e sono a disposizione per essere ascoltato qualora lo riteniate opportuno. La mia non vuole essere un’azione personale, ma rappresenta invece le lamentele di numerosi cittadini che assistono da anni a questi spettacoli indecenti.

 

Luigi Zacheo
Sindaco di Spongano