Cerca

La pista dell’inutilità

Il percorso ciclabile di viale Madonna Addolorata appare sempre più superfluo e i commercianti ne reclamano la rimozione. Per l’ennesima volta

 
Questa pista ciclabile non s’ha da fare. Anche perché non porta da nessuna parte. È questa l’istanza complessiva dei commercianti di viale Madonna Addolorata, alcuni dei quali hanno voluto far sentire la propria voce in merito al minipercorso ciclabile, che avrebbe dovuto iniziare presso quella strada, ma non si è mai concluso, tra cambi di itinerario e di tendenza. 
Già un anno fa, commercianti e abitanti diedero vita a una petizione che convincesse gli amministratori a cambiare registro: e a quanto parte, dopo un incontro bonario alla presenza di un legale, sembrava che l’Amministrazione volesse cambiare idea, ma di riffe o di raffe il tempo è passato e il problema non è affatto un ricordo lontano. In pratica, si era studiato un nuovo percorso ciclabile che accontentasse i patiti della bicicletta e ne sensibilizzasse di nuovi, creando un nuovo modo di percorrere Maglie su due ruote, lontano dall‘abitudine dell‘utilizzo dell’automobile, inquinante. Ragioni notevoli e nobili, che avrebbero potuto anche decongestionare il proverbiale traffico magliese, in particolare nelle ore di punta e nel giorno del mercato settimanale. Ma non si è approdato a nulla, tenendo anche presente che sono un po’ di mesi che l’attività amministrativa è praticamente ferma, tra semestre bianco ed elezioni. 
Nulla giustifica lo stato di cose, che, secondo chi, quella strada la fruisce quotidianamente, subisce un disagio non da poco, peraltro ingiustificato dall’inutilizzo della pista ciclabile. “La presenza della pista ciclabile -commenta Fernando Colazzo, titolare di un salone da parrucchiere- rende insufficienti i parcheggi. A volte qualcuno ignora il divieto, venendo incontro alla multa, mentre prima, con entrambi i lati parcheggiabili nessuno si era lamentato. Vorremmo che l’amministrazione tornasse sul progetto di rimozione della pista che ora sembra accantonato”. Un disagio, quello dei negozianti, avvertito a tutti i livelli, indipendentemente dal settore merceologico trattato. “La pista ciclabile non è utilizzata -rincara Osvaldo Carella, proprietario di un negozio di oggettistica e complementi d’arredo- le strade intorno al centro sono già sufficientemente asfittiche, che non si può sottrarre ulteriore spazio ai parcheggi. Si era trovata una soluzione che accontentava tutti: eliminando il marciapiede si poteva fare una pista per pedoni e ciclisti, mentre sarebbe stato ripristinato il vecchio spazio per i parcheggi. Peraltro, se fossero inserite aree a pagamento ci sarebbe anche qualche piccolo ulteriore introito per il comune”. 
Qualcuno lamenta la scontentezza dei clienti, in particolare, quelli provenienti dai paesi limitrofi. “Molti non trovano parcheggio -spiega Patrizia Palermo, che gestisce un negozio di scarpe- peraltro la pista ciclabile non può essere utilizzata, dato il dissesto del manto stradale”. La posizione dei commercianti non avversa la pista ciclabile in sé, ma il modo in cui è stata realizzata, senza accontentare insieme le istanze di ciclisti e commercianti. “Non sono contrario all’idea -racconta Luigi Lionetto, che possiede uno store di strumenti musicali- la pista dovrebbe essere rimodulata, non ha senso che sia continuata in questo modo”. 
 
Angela Leucci