Percorsi ciclabili, viabilità pedonale, accessibilità dal mare, fruibilità de territorio: così parte la nuova progettazione per la mobilità dolce
Svolta in chiave sostenibile per la viabilità del Comune di Tricase, che in questi giorni ha adottato la deliberazione n.197 dal titolo “Proposte per la realizzazione di una rete per la mobilità sostenibile” al fine di collegare punti distribuiti in maniera discontinua sul territorio e renderli visitabili. Tutto il progetto, spiegano da Palazzo Gallone, integra il redigendo Piano Generale del Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca bosco di Tricase e punta, in tandem con quest’ultimo, ad una valorizzazione responsabile del territorio.
Come si legge nella proposta tutto il Comune sarà letteralmente “ricucito” attraverso una rete di viabilità pedonale e ciclabile che collegherà il centro di Tricase con le Marine, il boschetto delle Vallonee e le aree dell’entroterra ricadenti nel Parco Costiero. Prevista anche la realizzazione di punti di interscambio con parcheggio e noleggio bici nonché tratturi per percorrere in trekking scenografico la scogliera, in particolare saranno interessati i segmenti Lavaturo – Grotta Matrona, Torre Palane – zona Camping il Ponte, Canale del Rio – Quadrano. Una bella novità è costituita infine dall’accessibilità via mare: nella delibera si contemplano scali a Tricase Porto e Marina Serra nell’ambito del più vasto progetto del Parco che include un servizio con battelli elettrici nel pieno rispetto dell’ambiente.
Tutto il progetto amplifica in tal modo le opportunità e i benefici che l’essere parte attiva di un Parco Naturale Regionale offre. Come evidenzia l’assessore alle Politiche Ambientali, Sergio Fracasso, “tutta la proposta ha molteplici finalità, che partendo dalla valorizzazione del territorio, giunge a promuovere e rendere fruibili molti luoghi altrimenti votati a rimanere in ombra. Puntare sulla mobilità dolce inoltre sarà uno strumento in più per avere sempre maggiore appeal nei confronti di un turismo consapevole”.
M. Maddalena Bitonti