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La fine della Copersalento

Al via le procedure che, nel giro di qualche settimana, porteranno allo smantellamento dell’intero opificio. Intanto il Coordinamento Civico contrasta l’ipotesi di avviare sul sito un impianto di microalghe 
 
Le operazioni di dismissione non sono ancora avviate, ma per l’ufficialità manca poco. La Copersalento tra qualche settimana sarà smantellata e i macchinari venduti o destinati al recupero differenziato. È questo il senso del provvedimento da parte della Procura che nei giorni scorsi ha di fatto dissequestrato l’intera area per procedere alla eliminazione degli impianti. Ad inizio gennaio i magistrati Ennio Cillo e Giovanni Gagliotta avevano emanato un provvedimento di sequestro per l’inquinamento riscontrato, quando ormai l’azienda aveva cessato la produzione per tutta una serie di interventi amministrativi da parte del Comune di Maglie e della Provincia di Lecce. L’azienda si era opposta alle conclusioni dei giudici ma il tribunale aveva respinto le motivazioni confermando il fermo. Adesso la svolta. 
La complessa operazione di smaltimento dovrà essere eseguita in maniera certosina individuando di volta in volta i materiali (nocivi e non) da eliminare o da recuperare. In termine tecnico si parla di “caratterizzazione” che, attraverso un piano specifico, garantisce il corretto smaltimento dei materiali utilizzati per la costruzione dell’opificio. I tempi che occorreranno non saranno lunghi, si parla delle fine dell’estate: discorso diverso per quanto riguarda un terreno, a poche centinaia di metri dall’opificio, che, nelle analisi dell’Arpa, ha evidenziato lo sforamento di valori oltre i 100 ng, limite consentito per le aree industriali. Appena l’Agenzia regionale sancirà la effettiva origine degli inquinanti, la Copersalento bonificherà il sito. Intanto nei giorni scorsi sul futuro dell’impianto è intervenuto il Coordinamento Civico di Maglie per la tutela del Territorio e della Salute. “Si è discusso del tentativo di ingresso nella realtà magliese -sottolinea Oreste Caroppo del direttivo- della ditta EnergEco, che ha sede legale a Casarano e che è intenzionata a rilevare i terreni dello stabilimento Copersalento e lì stabilire la sua attività. La ditta in una lettera al Comune di Maglie e alla Provincia di Lecce, datata al 22 marzo 2010, dice di volere acquisire i suoli di Copersalento, per costruire strutture industriali con annesse serre per la produzione di micro-alghe per l’industria farmaceutica e cosmetica”. Una  produzione che, secondo Caroppo sarebbe alquanto sporca dal punto di vista dell’impatto ambientale, “per la tecnologia che impiega micro-alghe come biomasse per l’energia e che prevede che dalle alghe vengono estratti oli, e sono poi questi oli, biomasse liquide, che vengono bruciate come biodisel, in impianti a biomassa altamente inquinanti non dissimili da quelli che le popolazioni salentine stanno combattendo strenuamente a Casarano, Cavallino, Lecce”.