Cerca

La cultura deviata

Con una delibera di Giunta la Regione Puglia mette in atto il “Programma delle Attività Culturali per il triennio 2010-2012”, riducendo fortemente i fondi destinati nel 2011 alle province di Lecce, Brindisi e Taranto (390mila euro complessivi) rispetto a quella di Bari (alla quale andranno 570mila euro).
Al malcontento diffuso e alle accuse di “baricentrismo” che giungono da più parti si unisce la protesta del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, sulla mancata concertazione tra Regione ed enti locali del Salento 
 
Se poco meno di un mese fa a Roma si protestava per evitare la chiusura di realtà dello spettacolo affermate e consolidate, come Cinecittà Luce (che potrebbe addirittura chiudere i battenti), il teatro “La Fenice” di Venezia (che ha garantito gli stipendi fino a luglio) o il Festival delle Letterature di Mantova, capiamo bene in che cattive acque ci troviamo. Il plurale maiestatis, naturalmente, non può che riferirsi a quell’orgoglio nazionale che emerge prepotente quando si parla della storia e del teatro italiani, della nostra letteratura e della poesia. E mentre si accetta (anche se mal volentieri) la situazione di precariato di metalmeccanici e carpentieri, di commesse e operai, si fa fatica a pensare ad artisti in bilico. Loro, con l’estro e la leggiadria che li contraddistinguono, sembravano non poter essere toccati dalla crisi che pervade il Paese. Eppure, anche gli artisti, in fin dei conti, mangiano e pagano le bollette. 
E se a Roma si ha paura e si protesta, nel Salento il panico è diffuso, il malcontento dilagante. I dati della delibera regionale ‘incriminata’ parlano chiaro. Le tre province salentine -basta snocciolare i numeri- porteranno a casa insieme poco più delle risorse destinate al solo capoluogo pugliese. Nel dettaglio, 390mila euro complessivamente a Taranto, Brindisi e Lecce, rispetto ai 570mila di Bari. Ma come sono ripartiti i finanziamenti? 254mila euro andranno a Lecce, 97mila a Taranto e soltanto 40mila a Brindisi. Secondo la delibera, che contempla il triennio 2010-2012, della restante parte del milione e 261mila euro indirizzati alle province pugliesi, 119mila li guadagna la Bat, 91mila e 500 Foggia e 89mila compaiono sotto la voce “altro”. Entrando nello specifico della ripartizione delle risorse, 656mila euro saranno riservati alla promozione diretta, 164mila agli enti locali e 441mila ai privati. 
Il ‘baricentrismo’ è sotto gli occhi di molti. Con l’estate alle porte e una stagione da vivere a pieno, le province del cosiddetto Grande Salento (o della Regione Salento, come dir si voglia) battono i pugni e rivendicano quanto dovuto. Vuoi per le bellezze paesaggistiche, vuoi per il marchio “Salento” riconosciuto ormai a livello internazionale, le province in questione lo pretendono, per dare respiro a manifestazioni come la Notte della Taranta, il Premio Barocco, la Focara o i riti della Settimana Santa; per tutte quelle, insomma, che portano lontano il nome della nostra terra. 
Carente sarà il sostegno alle strutture ricettive e alberghiero-turistiche. Le prime a dover lavorare sodo per rendere questo un luogo più accogliente e per non perdere quanto conquistato, con duro lavoro, in questi ultimi anni. Qualità e competitività, infatti, sono alla base della crescita di un territorio. La provincia salentina come terra d’arte e cultura, e non solo di mare e bel clima, magari. È il brand che negli ultimi mesi sta prendendo piede e sui cui si sta investendo. Basti pensare all’iniziativa avviata da Palazzo Carafa, “Lecce Capitale dei weekend”, facilitata dagli eventi e dalle rotte aree della Ryanair. Perché in fondo, una volta arrivati nel Salento, sarebbe bello trascorrere molto più che un finesettimana, se soltanto il contesto lo consentisse. 
 
E per il “Salento Festival” la Provincia di Lecce chiede aiuto ai privati 
 
Necessario è correre ai ripari. È quanto insegna la storia recente del “Salento Festival”, importante vetrina estiva per il nostro territorio, che porterà a Lecce e provincia dal 13 al 31 luglio musicisti di fama internazionale e naturalmente il grande pubblico. Di conseguenza, anche un introito non indifferente. Ecco perché, in un contesto di crisi economica, l’assessore con delega alla Cultura nonché vicepresidente della Provincia di Lecce, Simona Manca (nella foto), ha indetto un avviso pubblico, con tanto di requisiti per la ricerca di un’agenzia per sponsor e provvigioni. La gara è di fatto aperta e i vincitori avranno il compito di gestire la comunicazione dell’evento e di cercare la pubblicità. L’appaltatore sarà tenuto, secondo contratto, a pagare il corrispettivo alla Provincia e quest’ultimo, dal canto suo, concederà al vincitore l’esclusiva per lo sfruttamento commerciale delle sponsorizzazioni legate agli eventi musicali in programma. 
La Provincia in questo modo chiede aiuto ai privati, aprendo le porte del suo palazzo a tutti coloro che vogliano fare del Salento uno scenario di continua crescita culturale. Per mettere su un calendario con nomi del calibro di Gigi Proietti, Ennio Morricone e quant’altri, saranno necessari molti soldi. Recuperarli è l’obiettivo primario di una scelta anche criticata. “Ci saranno nomi di peso e bellissimi spettacoli di danza -ha dichiara Simona Manca- in un festival che sarà molto costoso. La Provincia ha deciso di chiedere il sostegno dei privati non solo per necessità, ma per scelta. È giusto che i privati partecipino allo sviluppo culturale e quindi occupazionale ed economico del territorio”. Una diretta conseguenza dei tagli regionali, conferma anche la vice di Palazzo dei Celestini, ma soprattutto una scelta che va nella direzione del coinvolgimento dei privati, così come accade in altre città italiane. 
 
Barbara Politi