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Dalla Regione Puglia uno stop al parco eolico nelle Serre Salentine

L’Assessorato regionale alla Qualità dell’ambiente ha esposto le ragioni che hanno portato al rifiuto del progetto di un impianto con 16 torri alte 150 metri 
 
Un punto a favore dei Comuni e delle associazioni ambientaliste che si oppongono alla realizzazione di un impianto eolico sui territori di Tuglie, Secli, Neviano, Sannicola e Galatone è stato assegnato dal servizio Ecologia e politiche energetiche dell’Assessorato regionale alla Qualità ambiente che recentemente ha annunciato i motivi ostativi all’accoglimento di una istanza presentata dalla Nextwind Srl. L’azienda leccese quattro anni fa aveva presentato un progetto che sul versante occidentale delle Serre Salentine prevedeva l’installazione di 16 aerogeneratori alti 150 metri, con pale che si “aprono” per un raggio di 90 metri. Un progetto che è “gemello” ad un altro e che, ancora nel comune di Neviano ed in quello limitrofo di Parabita, prevede l’impianto di ulteriori 11 torri eoliche per un impatto visivo destinato a mutare inevitabilmente lo splendido skyline della collina più alta del Salento. 
Gli uffici regionali, nell’argomentare il proprio preavviso di parere negativo alla concessione dell’autorizzazione, hanno accordato alla Nextwind il tempo permesso per legge necessario per la presentazione delle controdeduzioni, ma l’azienda leccese ha già replicato a stretto giro di posta sottolienando che il suo impianto non determina alcuna “invasione selvaggia” del territorio e che i suoi progetti finora “non sono sati realizzati non per ragioni tecniche, ma perché valutati dagli organi preposti con criteri soggettivi”.
In attesa delle controdeduzioni della Nextwind, Comuni ed associazioni ambientaliste (in particolar modo la sezione Sud Salento di Italia Nostra) rimarcano intanto la loro soddisfazione perché la Regione Puglia ha preso atto del loro parere sfavorevole all’impianto, a suo tempo espresso in sede di conferenza dei servizi e nel corso delle riunioni tenute negli uffici di viale Capruzzi tra progettisti, azienda e gli stessi amministratori locali. Italia Nostra, ad esempio, nelle proprie osservazioni (puntualmente controbattute da Nextwind) elencava la non conformità del progetto alla pianificazione energetica regionale e provinciale, la carenza della documentazione progettuale, la difformità dal Put/p e, sul conto degli aerogeneratori, si lamentava per la gittata degli elementi rotanti e per l’inquinamento acustico prodotto. 
Quanto alle osservazioni espresse dai Comuni, le più importanti per la Regione riguardano “la realizzazione, come nelle previsione dell’impianto, di un nuovo tratto di viabilità in un contesto rurale a vocazione agricola con rilevante impatto ambientale; l’elevato impatto visivo delle torri e la costruzione di un elettrodotto di lunghezza pari a 10 km”. Non secondaria è l’analisi che riguarda la tipologia e la dimensione delle opere “che andrebbero a compromettere l’area interessata e quella circostante con un complessivo impatto ambientale negativo sul paesaggio rurale”.
Da ultimo, l’impianto delle 16 tori del parco eolico delle Serre Salentine determinerebbe l’espianto di 2.530 alberi d’ulivo, atto che “nonostante il reimpianto previsto -sottolinea la nota della Regione- comporterà un impatto significativo sulle componenti ambientali, atteso il carattere predominante e qualificante l’area di prevalente matrice ulivetata”.
 
Daniele Greco