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La crisi esiste per gli studi di settore?

La crisi esiste oppure l’economia tira come sempre? Sembrerebbe una domanda inutile se si analizza quanto riportato nella “Relazione annuale sull’attività degli Osservatori Regionali per l’adeguamento degli studi alle realtà economiche locali” trasmesso in data 18 marzo 2009 dalla Direzionale Regionale della Puglia dell’Agenzia delle Entrate alla Direzione Centrale Accertamento Ufficio Studi di Settore, sempre dell’Agenzia delle Entrate però a Roma. Ricordiamo che gli studi di settore hanno l’obiettivo di determinare il ricavo o il compenso potenziale (cioè maggiormente probabile) di imprese o di professionisti attraverso lo studio, l’analisi e la rilevazione delle caratteristiche strutturali di ogni specifica attività economica. Compito dell’Osservatorio Regionale è quindi individuare, nell’ambito regionale, le specifiche realtà economiche locali e raccogliere elementi utili ai fini delle revisioni degli studi di settore per un maggiore adeguamento degli stessi alle caratteristiche territoriali. L’Osservatorio è composto da un rappresentante dell’Agenzia delle Entrate per ciascuna provincia pugliese e dai rappresentanti delle categorie, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria dell’industria, del commercio e dell’artigianato.
Come dicevamo, in questa relazione si legge testualmente che “sebbene non siano emerse questioni di particolare rilievo tali da influenzare lo svolgimento delle attività economiche a livello locale, tuttavia sono stati evidenziati ed analizzati il contesto economico pugliese”. Quindi, in sostanza, scopriamo che la crisi non esiste, non vi è in Puglia alcun settore influenzato dalla crisi economica:  disoccupazione, calo dei consumi, chiusura dei piccoli esercizi di commercio al dettaglio distrutti dalla grande distribuzione, crisi del settore tessile, abbigliamento, calzaturiero, del divano, del settore edile, eccetera! Niente: ma quando mai! Sogni, fantasie degli imprenditori e dei loro commercialisti.
È certo che, da appartenente a questa ultima categoria, dico che anche noi insieme a tutte le associazioni imprenditoriali dobbiamo fare una seria autocritica, i nostri rappresentanti all’interno di questo Osservatorio cosa diavolo hanno guardato? Quale realtà parallela hanno attraversato? In quale paradiso si sono rifugiati e che è sconosciuto a tutti noi?  Se mi è sfuggito qualcosa gradirei essere informato.

 

Salvatore Micati