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La Copersalento sigillata

La Procura ha sequestrato gli impianti dopo l’acquisizione dei dati sull’inquinamento territoriale. Una decisione che ha raccolto il consenso degli esponenti politici locali

 

Un’altra tegola si abbatte sulla Copersalento. La procura ha deciso di sequestrare gli impianti in via preventiva sulla base degli accertamenti raccolti nel fascicolo aperto dal procuratore Ennio Cillo e dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta in cui sono confluiti gli esami dell’Arpa, dell’Asl e i rilevamenti di diossina sugli animali e sul latte eseguiti negli allevamenti delle aree intorno allo stabilimento.
Una scelta opinabile secondo il condirettore della Copersalento, Gabriele Verderamo, vista la impossibilità per l’opificio di riprendere in alcun modo la propria produzione. Le reazione politiche intanto non si sono fatte attendere e sono tutte concordi nell’approvare l’azione della magistratura. Il sindaco Antonio Fitto infatti ha sottolineato come l’Amministrazione comunale guardi con la massima attenzione alla decisione della procura “in considerazione anche, e soprattutto, del fatto che l’indagine potrebbe sfociare in un procedimento penale, direttamente collegato all’ipotesi di danno ambientale, che vedrà, responsabilmente e senza esitazione alcuna, il Comune di Maglie così come peraltro deliberato all’unanimità dal Consiglio comunale, costituirsi parte civile contro l’azienda”. Si tratta di un provvedimento giudiziario che conferma e ulteriormente rafforza la decisione, assunta circa 7 mesi fa dal sindaco di Maglie, “di bloccare l’attività di Copersalento con la firma dell’ordinanza n. 42 del 24.03.2009. In tale data le fornaci dell’azienda sono state finalmente spente. Oggi sono anche ‘arrivati’ i sigilli. Sigilli sì, ma che non hanno di fatto portato alla cessazione delle attività di Copersalento, dal momento che, comunque, gli impianti erano ormai stati resi inattivi dal provvedimento del Sindaco di Maglie”. L’apposizione dei sigilli, secondo il primo cittadino, dà forza e legittimità alla tesi, già accolta dal Tar di  Lecce, “che vede gravemente inadempiente il Presidente della Regione, Nichi Vendola. Altresì viene a rafforzarsi il sospetto che abbiamo sempre avuto, denunciandolo con forza anche pubblicamente, che la Provincia di Lecce, all’epoca governata dal centrosinistra, sia sempre stata stranamente più che benevola ed accondiscendente nei confronti di Copersalento. Alimentando così il dubbio che qualcosa di non ancora noto, e certo nascosto ai nostri occhi, continui ad esserci; ma che non lo sarà ancora per molto, anche grazie alla forte e ritrovata sinergia tra il nuovo governo della Provincia di Lecce ed il Comune di Maglie”.
Al contempo anche il segretario del Pd cittadino, Raffaele Cesari, “esprime soddisfazione per la decisione dell’autorità giudiziaria che, disponendo il sequestro preventivo dell’impianto, ha di fatto vietato a Copersalento la ripresa di qualsivoglia attività. Anche da parte della magistratura, dunque, sembra giungere una prima significativa conferma circa la pericolosità dell’inceneritore e i rischi che comporta per la salute pubblica. Circostanze, queste, che il Partito Democratico di Maglie denuncia pubblicamente da mesi in continuità con la battaglia ultradecennale condotta dalle opposizioni democratiche, nella sostanziale indifferenza delle varie amministrazioni che si sono alternate alla guida della città”.