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La chiesetta di San Paolo restituita alla città

Dopo oltre un anno di chiusura l’assessore Augusto Calabrese restituisce a Galatina un’importante testimonianza legata al tarantismo 
 
È dallo scorso anno che, galatinesi e turisti, attendono la riapertura della chiesetta di San Paolo. La storia è nota. San Paolo sostando a Galatina, nel palazzo in cui è situata la cappella a lui dedicata, in segno di riconoscenza per l’ospitalità ricevuta donò al padrone di casa e ai suoi discendenti il potere di guarire le tarantate. Era sufficiente bere l’acqua del pozzo (nella foto), oggi chiuso per ragioni di igiene, e segnare il segno della croce sul morso della taranta. 
Sino alla fine degli anni ’50 la cappella, nella notte del 29 giugno è stata teatro di un rito liberatorio per le donne che, durante la mietitura, venivano “pizzicate”. Il restauro della cappella fu presentato come il fiore all’occhiello dell’allora sindaco Sandra Antonica. Nel settembre del 2005 la Giunta comunale deliberò di accettare, in comodato d’uso gratuito, per un periodo di dieci anni, la Cappella di San Paolo di proprietà privata. Il presidente dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina nell’agosto del 2008, su appello dell’allora sindaco Antonica, chiese la disponibilità all’impresa Marullo Costruzioni di Calimera di sponsorizzare il restauro della cappella. 
Ora pare proprio che si sia giunti al traguardo. “La riapertura della chiesetta di San Paolo è una mia priorità” afferma Augusto Calabrese, assessore ai Lavori Pubblici, che rassicura i tanti galatinesi preoccupati della perdurante chiusura di un luogo fortemente evocativo e simbolico. “A breve renderemo visibile la chiesetta anche nelle ore di chiusura. Stiamo valutando se apporre una porta vetrata o un cancello. Per visitare l’interno saranno stabiliti degli orari di apertura. Sono aspetti organizzativi che risolveremo al più presto. Voglio tranquillizzare i galatinesi -chiarisce Calabrese- in merito ai timori sulla bontà del restauro. Tutto è stato eseguito come previsto”. 
Insomma, in attesa dell’apertura della chiesetta di San Paolo, i turisti possono “deliziarsi” con il plastico costruito per la Bit di Milano. In pratica, per questa importante vetrina turistica, fu presentato un modello in scala reale, che oggi giace distrutto nell’atrio adiacente la chiesetta.   (M. M.)