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La Casa di Accoglienza “Santa Caterina Labourè” compie 10 anni

Don Gianni Mattia e i volontari dell’Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” tracciano un bilancio e lanciano nuovi progetti di solidarietà 
 
La Casa di Accoglienza “Santa Caterina Labourè” a Lecce celebra i suoi primi 10 anni dedicati con amore e professionalità ai malati e ai loro familiari. Realizzata, ampliata e gestita dall’Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” Onlus, dalle Suore Figlie della Carità di Lecce la struttura è oggi un polo d’eccellenza e un  punto di riferimento importante per coloro che devono affrontare una lunga malattia lontani dal proprio domicilio. 
Come ci racconta don Gianni Mattia, anima del progetto e presidente dell’Associazione, la Casa di Accoglienza nasce per rispondere ad un grande disagio per il quale non può essere sufficiente una qualsiasi struttura ricettiva. Per avvicinarsi ad una realtà così delicata è necessaria l’accoglienza di una “casa”, nell’accezione più umana del termine. “Vivere la malattia lontano dalle proprie mura -afferma don Gianni- è uno degli aspetti peggiori della malattia stessa. Da questa grande difficoltà nel 2004 nasce, mattone dopo mattone, la Casa di Accoglienza all’interno dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, inizialmente su un solo piano e poi ampliata nel 2009 con la costruzione del secondo”. 
Oggi la casa accoglienza è una realtà consolidata, una residenza con tutti i comfort: 23 stanze con servizi, tv, cucina, riscaldamento. Gli ospiti che qui si sono alternati sono stati davvero tanti, tutti con le proprie storie e sofferenze,  ciascuno di loro non in cerca un posto per dormire, ma di una casa in cui far abitare il proprio dolore. Qui ogni momento condiviso, ci spiega don Gianni, è ricercato da chi vi abita, per raccontare e per trovare compagnia, per vivere assieme un momento difficile che in solitudine, sarebbe ancora più doloroso. 
Il progetto Casa di Accoglienza è uno dei tanti che don Gianni porta avanti con la sua Associazione e con i numerosi volontari che ne fanno parte: la “Bimbulanza”, la clownterapia negli ospedali di Lecce, Gallipoli, Casarano, Tricase, a breve anche il “Sorrisinbus” per la clownterapia a domicilio e, da non dimenticare, il progetto “Cuore D’Africa”. Tanti quindi i traguardi di carità per cui la Casa e i suoi sostenitori hanno festeggiato questi primi, ricchi 10 anni di attività.
 

M. Maddalena Bitonti