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Ipermercati e occupazione, aria di svendita

Carrefour lascia il sud Italia e cede a Coop Estense i suoi ipermercati. I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil della provincia di Lecce sono sul piede di guerra e ancora si sa ben poco della sorte che toccherà ai dipendenti del colosso francese

 

Ed alla fine la campagna d’Italia (meridionale) del “generale” Carrefour si concluse. Il colosso francese già da tempo aveva annunciato la decisione di abbandonare Puglia e Basilicata, collegando tale risoluzione non a meri calcoli di economia, ma ad una scelta di marketing bella e buona che privilegia altri mercati (del Centro-Nord). A Bari, Brindisi, Cavallino e Matera, dai quattro supermercati sparirà molto presto quella grande “C” tricolore transalpina che per anni ha testimoniato la presenza-conquista di un colosso della grande distribuzione mondiale, ma la speranza dei lavoratori ivi occupati è che non “sparisca”, nel frattempo, la loro busta paga. A Carrefour in Puglia e Basilicata subentrerà la Coop Estense, ma ancora si sa ben poco della sorte che toccherà alle centinaia di dipendenti in pianta organica nei quattro punti vendita.
Ovviamente la notizia era nell’aria da almeno un anno, ma adesso che i contorni della “news” appaiono più certi, cominciano le fibrillazioni. Sabato scorso al Carrefour di Cavallino le prime apprensioni dei lavoratori hanno prodotto qualche disagio ai clienti del punto vendita “francese”, per uno sciopero unitario proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in seguito alla disdetta del contratto integrativo aziendale che lo stesso gruppo Carrefour aveva reso nota ad inizio di questo mese.
Carrefour (Cavallino-Lecce)“È la prima risposta -scrivono i sindacati confederali in un comunicato stampa unitario- ad un atto unilaterale che pregiudica le relazioni sindacali, e fa emergere il vero obiettivo dell’azienda che era quello di eliminare la storia della contrattazione integrativa del gruppo, togliendo diritti economici e normativi ai lavoratori. L’ipermercato di Lecce, insieme a quelli di Bari Pasteur, Capodrise e Casoria in Campania, è stato interessato da una riduzione consistente del personale: 547 dipendenti in totale nelle quattro aree. E con lo sciopero di sabato scorso si è protestato anche per la mancata comunicazione ai sindacati della cessione a Coop Estense degli ipermercati di Lecce, Brindisi, Bari, e Matera e per la totale disdetta del contratto integrativo aziendale comunicata soltanto il 7 luglio scorso. Queste azioni dell’azienda giustificate dalla necessità di un nuovo progetto di ristrutturazione -continuano da Cgil, Cisl e Uil- nascondono in realtà l’incapacità di Carrefour di trovare soluzioni per il contenimento dei costi che non siano a discapito dell’occupazione e dei lavoratori”.
Nel marzo scorso i sindacati erano stati chiamati in causa per affrontare il nodo del piano industriale di ristrutturazione presentato da Carrefour, ma i risultati non sono stati giudicati in termini positivi. I francesi avevano sì dichiarato la disponibilità di un impegno di spesa pari a 40 milioni di euro per ristrutturare e rilanciare dal punto di vista commerciale i diversi punti vendita in crisi, ma l’intervento era limitato solo all’anno in corso.
“Contemporaneamente -spiegano ancora i sindacati nel comunicato- l’azienda ha proposto la disapplicazione di alcuni punti del Contratto integrativo aziendale per 18 mesi, da differenziare tra i negozi considerati in crisi e le restanti strutture: pause, maggiorazioni del lavoro domenicale e festivo, integrazione malattia e infortunio e salario variabile”. La proposta è stata ritenuta inaccettabile dalle tre organizzazioni sindacali, le quali si sono prontamente dichiarate “contrarie a definire un accordo sull’occupazione con tali presupposti” limitati e non generali.

 

Daniele Greco