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Intanto Perrone è alle prese con il rischio dissesto

Il primo cittadino accusa apertamente la Poli Bortone della situazione economica dell’ente ereditata, a suo dire, dal passato

 

Il ritorno dalle vacanze non è stato spensierato per l’Amministrazione comunale leccese che, dopo l’approvazione del consuntivo 2009, chiuso con un disavanzo di quasi 11 milioni di euro e seguito dalle polemiche del centrosinistra che pure aveva fatto presente l’incoerenza di alcune voci inserite in entrata, si ritrova anche nel mirino della Corte dei Conti. La magistratura contabile teme che Lecce possa finire nel baratro del dissesto come accadde al Comune di Taranto e come sta per accadere anche a Foggia; il procuratore generale Francesco Lorusso non ha fatto altro che analizzare le tre indagini che la Guardia di Finanza gli ha trasmesso e che riguardano l’emissione dei BOC, il leasing di via Brenta e la gestione della Lupiae Servizi. 

Il risultato è che il Comune di Lecce deve sforzarsi al più presto di pagare i debiti, oppure rischia di non farcela. La situazione economica dell’ente rende ancora più critici i rapporti con le opposizioni. Da una parte Paolo Perrone (nella foto) parla ormai apertamente di “bubboni” ereditati dalla passata amministrazione, accusando la Poli e prendendosela anche con il centrosinistra che spesso ci marcia insieme. Dall’altra, il centrosinistra trova che vengano sistematicamente ignorati i proprio avvertimenti, come quello sulle entrate della Soget. Qui però è anche il fronte dell’opposizione a sfaldarsi. Io Sud difende la validità del contratto per il recupero dell’evasione di Ici e Tarsu, sottoscritto nel 2007 da Adriana Poli Bortone, ma Rotundo e i suoi rimproverano al sindaco di essersi accorto tardi dell’accaduto. 

E a dividere ancora c’è il ruolo di Carlo Salvemini. L’ex consigliere, ormai lontano dal Pd, si è ritagliato un suo spazio come coscienza critica della città ed in particolare del centrosinistra cui non perdona il flirt con la Poli. Dopo aver dedicato varie conferenza stampa ad avvertire Perrone sui pericoli di un bilancio troppo ottimistico, oggi si chiede se anche Lorusso sia per il sindaco tra le “cassandre” di Palazzo Carafa. Insomma, a conti fatti e con le elezioni 2012 all’orizzonte, il “tutti contro tutti” sembrerebbe già servito. 

 

(A.L.)