L’assessore Lucio Inguscio ha rassegnato le proprie dimissioni a causa di un sms con cui invitava gli amici in un incontro informale a discutere del nuovo bando per l’assegnazione degli alloggi popolari. Per il sindaco Perrone “quella di Inguscio è stata una leggerezza, ma in assoluta buona fede”
Case popolari ed sms privati. Dimissioni per Lucio Inguscio (nella foto) e grande imbarazzo a Palazzo Carafa. La bufera si è consumata in meno di 24 ore e riguarda l’sms con cui l’assessore alle Politiche abitative del Comune di Lecce invitava gli amici a discutere in un incontro informale dell’imminente uscita del nuovo e attesissimo bando per l’assegnazione degli alloggi. I più sono pronti a giurare che si sia trattato di un semplice scivolone, un modo incauto di informare i conoscenti, ma contro Inguscio intanto si è scatenato il putiferio e non è nemmeno escluso l’intervento della Procura.
L’sms della bufera è stato inviato martedì pomeriggio. Una convocazione amichevole arrivata a centinaia di conoscenti che recitava così: “Se amici o parenti interessati, è imminente bando case popolari. Ti aspetto per un saluto in via Acclavio 18 ore 16-18 vicino Chiesa San Bernardino Realino. Lucio”. Nel luogo dell’appuntamento, un patronato che si occupa di consulenza fiscale, l’assessore non si è poi presentato “perché ammalato”, ha spiegato una sua persona di fiducia che intanto forniva spiegazioni ai tanti cittadini accorsi e messi alla porta una volta che tra la folla sono spuntati anche dei giornalisti.
L’episodio, piuttosto singolare, ha immediatamente scatenato la curiosità di tutti ma anche le ire congiunte di opposizione e maggioranza. In una conferenza stampa convocata d’urgenza, il Partito Democratico di Lecce ha infatti chiesto le dimissioni del titolare delle Politiche abitative parlando di “volgare speculazione sui bisogni delle persone”. Antonio Rotundo e compagni hanno sottolineato che la delibera per la pubblicazione del bando è attesa da mesi e che quindi il ritardo risulta piuttosto sospetto. Il centrosinistra non presenterà denunce ma invita a vigilare ricordando intanto che nel 2007 lo stesso Inguscio era stato accusato di fare campagna elettorale portando personalmente nelle case i pacchi d’aiuti destinati alle famiglie bisognose.
Poco dopo il centrosinistra tocca ad Antonio Pellegrino: il capogruppo del Pdl parla di gesto gravissimo ed anche La Città, la lista civica con cui Inguscio era stato eletto e che lo aveva poi sconfessato, non ha lesinato una stoccata durissima nei suoi confronti accusandolo di “poca trasparenza”. Il malumore sarebbe stato espresso sottovoce anche da tanti altri. Lo stesso sindaco, una volta appresa la notizia del tam tam seguito all’sms, era infatti andato su tutte le furie. Ecco perché l’indomani, quando l’assessore gli ha rassegnato le dimissioni, Paolo Perrone ha deciso di accettarle. La delega di Inguscio, che era stato eletto nella lista civica La Città ma ora in quota Pdl, resterà dunque nelle mani del sindaco. La Giunta comunale sarà per il momento a 12, ma la delibera sul bando non sarà revocata, come invece richiesto dall’opposizione. “Quel bando non c’è ancora -ha spiegato Perrone in conferenza stampa- sarebbe stato in ogni caso impossibile da modificare. Quella di Inguscio è stata una leggerezza, ma in assoluta buona fede”.
Lo stesso Inguscio in una nota fornisce la sua versione: “Ho inviato alcuni sms per rispondere ai cittadini che negli ultimi mesi, anche tramite sms, mi hanno chiesto informazioni sul bando di assegnazione degli alloggi popolari e mi hanno pregato di avvisarli sul loro cellulare. Ho voluto personalmente avvertirli che quanto prima il bando in questione sarebbe stato pubblicato. La graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare verrà stilata, seguendo criteri oggettivi, da un’apposita commissione provinciale presieduta da un magistrato. È dal lontano 1999, peraltro, che non viene pubblicato un bando di questo tipo. Così facendo questa Amministrazione finalmente darà risposte concrete alle numerose richieste di alloggi che provengono ogni giorno dai cittadini”. Inguscio ha concluso annunciando querela contro le insinuazioni che lo riguardano e ribadisce di aver già rassegnato le dimissioni.
Per il sindaco di Lecce però è in arrivo anche l’attacco di Io Sud che, parafrasando le sue parole nei confronti della Poli (“Un sindaco deve sapere tutto ciò che accade”), chiede a Perrone di assumersi le responsabilità del gesto. “Chiediamo al sindaco di assumersi tutte le sue responsabilità e restituire serenità a quella parte dei nostri concittadini che, privi di casa, da tempo richiedono di poter usufruire di questo bene primario. Poiché al gruppo consigliare Io Sud sta a cuore il ripristino della legalità e della trasparenza, invita il Sindaco a ritirare la delibera e ad attivare immediatamente una nuova procedura corretta, trasparente e partecipata”.
Alessandra Lupo