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“In estate donare il sangue è ancora più importante”

È emergenza donazioni al centro emotrasfusionale del “Vito Fazzi”: il sangue non basta e si corre il rischio di rinviare le sedute operatorie

Il “Vito Fazzi” è in emergenza-sangue. A riferirlo è il dottor Ferdinando Valentino, primario del Centro emotrasfusionale dell’ospedale di Lecce, testimone da una parte della rassicurante regolarità con cui tanti donatori puntualmente si ripropongono, dall’altra di una richiesta di sangue che allo stesso modo cresce, cresce, paventando il rischio di dover rinviare le sedute operatorie.
Nella provincia di Lecce, i numeri mostrati dalle associazioni di donatori volontari smentiscono ogni ipotesi di crisi del settore donazioni, di un tale calo di altruismo. La media di 210/220 sacche di sangue la settimana non soltanto è intatta, ma ha subito nel 2008 un incremento del 9%: da 9mila sacche nel 2007 a 12mila nel 2008. Poche, tuttavia, rispetto alle circa 14mila necessarie per far fronte alle attuali esigenze di un ospedale baluardo nel Salento, in cui, a detta del dottor Valentino, convergono tutti i casi più gravi che avvengono nella provincia. “Ogni settimana consumiamo 350 sacche di sangue e 445 concentrati piastrinici -spiega il primario- con picchi di necessità improvvisi, perché al Fazzi arrivano tutti i traumi che avvengono nel Salento. In più ci sono le alte specialità chirurgiche che consumano molto e poi dobbiamo far fronte ai cronici, tutti in carico al Fazzi. Mi riferisco ad Ematologia, Oncologia, i talassemici, ma anche a Cardiochirurgia, Neurochirurgia ed altre specialità chirurgiche molto invasive. Davanti a queste esigenze, in estate le donazioni crollano: a Lecce, nel Salento, in Puglia, in tutta Italia, compreso nelle regioni di eccellenza come l’Emilia Romagna”.
Dunque, è un problema non soltanto salentino ma italiano, e perché no, se non di tutto il mondo, di quei luoghi dove è estate e picchia il sole. Senz’altro un calo di offerta di sangue in estate c’è. Il caldo tiene in scacco la pressione sanguigna, e si porta via anche un po’ di filantropia. E poi ci sono le ferie. D’altra parte, la malattia non conosce soste, senza contare che d’estate aumentano gli incidenti stradali. Per questo donare il sangue l’estate è ancora più importante. “Tengo a sottolineare -continua il primario- come l’impegno di tutte le persone coinvolte, siano essi operatori o volontari, è notevole come conferma l’aumento del 3% nelle donazioni. Ma siccome il fabbisogno aumenta tre volte tanto, allora dobbiamo trovare una soluzione oppure andremo incontro a grosse difficoltà. E se nei piccoli ospedali si può ovviare, qui non possiamo permetterci di bloccare gli interventi chirurgici o mandare a casa i malati cronici”.
È dunque una vera e propria situazione di emergenza quella del “Vito Fazzi”, che rischia di colpire direttamente e letteralmente al cuore i degenti ricoverati. Da qui l’appello del primario a donare il sangue soprattutto l’estate, perché, dal momento che aumenta la necessità, il gesto acquista ancora più valore. “Mi riferisco soprattutto ai donatori abituali -conclude il dottor Valentino-, ma in questa situazione di estrema emergenza il mio appello è esteso pure ai turisti e a quanti ancora non sono donatori. In estate occorre uno sforzo extra”. 

(A. T.)