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In città è già “campagna elettorale”

Le forze politiche neretine, oramai prive di incarichi amministrativi, pongono le basi per il futuro confronto elettorale
 
L’incontro tra il nuovo commissario Giovanni D’Onofrio e le forze politiche neretine, tenutosi lo scorso sabato nell’aula consiliare di Palazzo Personè, ha da un lato chiarito come mai ci sia stato bisogno di un commissario prefettizio per amministrare la città e dall’altro ha anticipato numerosi temi della prossima campagna elettorale. Lo spettacolo cui ha dovuto assistere il nuovo traghettatore amministrativo non è stato dei più edificanti: ciascun rappresentante delle diverse fazioni cittadine, dopo aver tenuto il proprio intervento ed aver ‘sciorinato’ la lista dei provvedimenti ritenuti maggiormente impellenti e necessari, ha abbandonato l’aula, senza quindi prestare ascolto alle dichiarazioni di alleati o avversari. Al di là di questa nota formale, i contenuti espressi dai rappresentanti dei diversi partiti hanno di fatto anticipato i temi caldi della prossima campagna elettorale. Nonostante alcuni interventi puntuali su questioni quali il piano Pirp, i lavoratori ex Lsu, l’amministrazione degli edifici del comune, il problema del ridimensionamento dell’ospedale cittadino, altri temi quali la gestione del bilancio, dei tributi o l’affidamento di incarichi esterni, sono stati utilizzati, già in questa occasione, bel oltre la loro valenza prettamente amministrativa. C’è da scommettere che saranno questi, dunque, i principali argomenti di accusa e difesa che animeranno la prossima stagione elettorale.
Si tratta di questioni certamente importanti. Tuttavia, nell’opinione pubblica rimane la non positiva impressione che si vada incontro ad una campagna elettorale fondata sulle accuse, sulle prese di distanza e sulle giustificazioni, senza alcun atteggiamento propositivo e riformatore. Le conseguenze di una simile condotta sono fin troppo palesi: la città rischierebbe di trovarsi sotto la guida di forze cementate non da linee d’azione pratiche, ma dall’esistenza di un nemico comune. Si tratta di fantapolitica? Di impressioni troppo immediate per avere delle reali conferme? Forse! Tuttavia, la crisi vissuta da Nardò nell’ultimo anno ha dimostrato che simili scenari non hanno nulla del fantapolitico, ma sono, purtroppo, negativamente realistici e possibili.
 
Alessio Palumbo