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Immigrazione stagionale, prevenire è meglio che curare

Le campagne neretine si preparano ad accogliere gli immigrati stagionali. Ma la città sarà in grado di garantire, ai nuovi arrivati, condizioni di vita dignitose? 
 
L’arrivo della bella stagione porta con sé una serie di problematiche quali la gestione e la vigilanza delle marine, l’organizzazione turistica, la protezione della costa e del territorio, etc. Esiste tuttavia un problema che, all’inizio di ogni estate, viene sottovalutato, persino ignorato, salvo poi essere riscoperto, quasi di sorpresa, in tutta la sua eccezionalità e complessità. Ci riferiamo al fenomeno dell’immigrazione stagionale. Come ogni anno, la raccolta di pomodori, angurie ed altro, genererà un poderoso afflusso di extracomunitari nelle campagne salentine. Un problema non da poco per Nardò, secondo centro della provincia di Lecce non solo per numero di abitanti, ma anche per estensione territoriale. A breve, la città si troverà ad affrontare le difficoltà legate all’arrivo di centinaia di immigrati stagionali, provenienti soprattutto dal nord Africa.  
Lo scorso anno le misere condizioni di vita in cui versavano questi uomini, accampati in tende in aperta campagna, spesso in condizioni igienico-sanitarie precarie, sottoposti al caldo soffocante e flagellati dalle zanzare, colpì la sensibilità di alcune associazioni di cittadini che cercarono di portare il proprio aiuto ai lavoratori africani rifornendoli di cibo, acqua e spray contro gli insetti. Anche il Comune mettendo a disposizione la masseria Boncuri, sede del progetto “Amici”, aveva cercato di fare la propria parte, garantendo ad alcuni fortunati vitto, alloggio e cure. Si trattò, tuttavia, di interventi quantitativamente limitati rispetto alle reali esigenze. Per converso, non mancarono momenti di tensione e di scontro tra i neretini e gli immigrati. Fortunatamente furono episodi isolati e privi di serie conseguenze. 
E quest’anno? Con molta probabilità l’arrivo degli extracomunitari creerà le stesse emergenze, gli stessi problemi, le stesse necessità. Da un lato sarà necessario assicurare condizioni di vita dignitose ai lavoratori stagionali, dall’altro sarà opportuno vigilare, per garantire il bisogno di sicurezza degli stessi cittadini di Nardò, evitando dunque che qualche episodio sporadico possa creare attriti profondi tra le diverse comunità. Nardò sarà pronta ad affrontare efficacemente questa situazione, o ancora una volta ci si affiderà a pochi interventi istituzionali e a tanta iniziativa dei privati?
 
Alessio Palumbo