Cerca

Il Salento sempre più isolato (e stavolta non per colpa nostra)

Numerosi i disservizi per chi viaggia e le perdite per Trenitalia e agenzie di viaggio. Il problema non si risolverà certo a breve, ma c’è chi cerca soluzioni alternative alla tratta “maledetta”
 
Già da tempo esistevano dei ritardi sulla tratta ferroviaria Lecce-Roma, a causa della frana nel Beneventano, cui si aggiunge anche quella avvenuta in questi giorni nel foggiano. Il ritardo dei treni è il fenomeno più lampante che scaturisce dal problema: c’è stato anche chi, da pendolare, ha rinunciato alle ferie pasquali, a causa del viaggio eccessivo che lo attendeva per tornare nel Salento. Naturalmente i disservizi maggiori riguardano l’utenza di Trenitalia. “I passeggeri devono sopportare almeno un’ora e mezza di ritardo -racconta Stefano Rizzo dell’agenzia viaggi Croce del Sud-. Con l’Eurostar del mattino non si avverte un grande disagio, che invece è evidente di notte. Si deve cambiare a Bari a mezzanotte e poi a Benevento alle due. Peraltro, chi prima fruiva del servizio cuccette o del vagone letto non può più avere questo servizio. Trenitalia, intanto, dato che la causa è esterna all’azienda, non prevede rimborsi o sconti sui biglietti. Per cui i viaggiatori si stanno orientando per lo più verso i pullman e gli aerei. Non si intravede una soluzione a breve termine, né soprattutto una volontà di risoluzione. Io proporrei una convenzione con le compagnie aeree, almeno per alleviare qualche problema un più ai viaggiatori”. 
Un piccolissimo rimborso esiste, ma solo in caso di cambio di treno, che non è assicurato: in altre parole, chi prenota l’Eurostar può ritrovarsi a metà viaggio alle prese con un pullman o con un Espresso, e in tal caso il prezzo viene ricalibrato sul mezzo meno costoso. “La situazione è tragica -spiega Rosa Stradiotti della Mazzini Viaggi di Martano e Lecce-. All’inizio c’erano i treni sostitutivi col cambio a Foggia, ma date le novità drammatiche di questi giorni, sono stati soppressi. Il ritardo è stimato intorno ai novanta minuti, ma può essere anche maggiore, perché si deve fare tutto con molta calma: far scendere tutti dal treno e aspettare che tutti risalgano sul mezzo di cambio”. Inutile dire come le frane abbiano creato un notevole disagio per tutte quelle persone che lavorano o studiano presso le università romane, per cui il treno è il mezzo privilegiato per gli spostamenti dati i costi bassi e la comodità rispetto al pullman. 
Optare per i mezzi alternativi può voler dire scegliere due altri mezzi di trasporto: l’aereo, più costoso, anche in caso di offerte convenienti, e l’autobus, sicuramente meno veloce, anche se più economico. Il treno è il mezzo di trasporto che si trova a metà tra questi due, perché permette comodità, una spesa in certi casi assolutamente non eccessiva, dei tempi che possono servire per gli utilizzi più disparati, dalla semplice lettura di un libro, al lavoro che si può svolgere su computer, data anche la presenza delle prese di corrente sugli Eurostar, infine alla chiacchierata con la molteplice umanità che si incontra in uno scompartimento. 
Si sente un po’ l’assenza del treno, il primo mezzo, il più amato, quello detestato a volte, ma che serve a collegare tra loro i luoghi della nostra vita. 
 
(A. Leu.)