Una mostra dell’Apulia Film Commission per raccontare come il nostro territorio sia diventato meta prediletta del cinema italiano, attraverso film indimenticabili
Che Lecce sia quasi diventata una sorta di nuova capitale del cinema italiano non è certo una novità. Sono sempre più i registi che vogliono girare le loro storie sul nostro territorio. Per cui non dovrebbe stupire una mostra ad hoc, che invece stupisce, perché si tratta della più grande opera realizzata in materia. Dopo il successo di visitatori registrato all’undicesima edizione del Festival del Cinema Indipendente a Foggia, la mostra fotografica itinerante Scatti di cinema, la Puglia al cinema torna a essere visibile al Cineporto di Lecce, presso le Manifatture Knos. Realizzata da Apulia Film Commission e curata da Daniele Trevisi con la collaborazione di Cristina Piscitelli, la mostra sarà visitabile fino al 23 dicembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18.
Scatti di cinema, la Puglia al cinema è una mostra fotografica sulle bellezze della Puglia attraverso l’occhio del cinema. L’allestimento è composto da circa quaranta foto in cui sono ritratte le immagini di suggestive location scelte per le riprese dei film girati in Puglia negli ultimi anni. Le foto sono state scattate durate la lavorazione dei film di registi come Alessandro Piva, Edoardo Winspeare, Pupi Avati, Sergio Rubini, Mario Martone, Giovanni Veronesi, Ferzan Ozpetek e tanti altri. L’idea della mostra, è di creare una sorta di viaggio nel territorio pugliese attraverso le immagini dei film. Un percorso in cui vengono sottolineati tutti gli elementi caratterizzanti della regione: la natura, il mare, le architetture, i colori, i centri storici e la particolare luce che ha sempre incantato i registi di tutto il mondo.
Ma com’è cominciato tutto? Il fenomeno sembra essere esploso negli ultimi anni, tuttavia il Salento fu location, negli anni ’70 della pellicola di Alberto Lattuada Le farò da padre, che anticipava in modo quasi profetico le ultime vicissitudini di Porto Miggiano e il nuovo “cementifero” volto che si vuole osteggiare. Le prime pellicole che in tempi recenti furono ambientate nel Salento furono Liberate i pesci, superlativo film di Cristina Comencini con Michele Placido e Lunetta Savino (che poi tornò in Salento per Mine vaganti), che raccontava una strana storia di un boss che sembrava essere redento e in punto di morte, e Figli di Annibale di Davide Ferrario, una storia di tolleranza e accettazione dell’omosessualità, con Diego Abatantuono, Silvio Orlando, e un’altra attrice che si sarebbe rivista in terra salentina, Valentina Cervi, come protagonista de L’anima gemella di Sergio Rubini.
Sarebbe troppo lungo enumerare tutti i film in cui il Salento è protagonista, non solo in termini di utilizzo delle location, ma anche e soprattutto come terreno fertile per manovalanze specifiche e anche per dei registi, come quelli della Fluidi Video Crew, Edoardo Winspeare, e un po’ più su Pippo Mezzapesa, che alla fine sono emersi dal limbo della perifericità di questa terra. Scatti di cinema è una mostra da visitare, non solo per chi questa terra la vive, ma soprattutto per i cinefili che in questi anni l’hanno amata sempre di più.
Angela Leucci