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Il Salento contro i tagli di Trenitalia

Monta la protesta di sindacati, viaggiatori e cittadini contro la decisione di tagliare otto tratte da e per Lecce. E contro le inevitabili ricadute in termini occupazionali 
 
Come era facile attendersi, la protesta che venerdì scorso è stata organizzata nel piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Lecce per iniziativa di Cgil, Cisl e Uil ha fatto coagulare la rabbia di un intero territorio che ancora una volta si sente penalizzato da decisioni che calano dall’alto. 
Il presidio, prima forma concreta di protesta in Puglia alla notizia che dal 12 dicembre prossimo Trenitalia, su invito del governo centrale, taglierà e limiterà molte corse, specie notturne, che hanno binari di partenza Lecce in particolare e la Puglia in generale. Il settore trasporti delle tre organizzazioni sindacali hanno promosso una manifestazione pacifica, ma ferma e determinata a gridare il proprio “no” ai tagli annunciati con l’avvio dell’orario invernale delle Ferrovie dello Stato. Dalle 8.30 alle 10.30, per un paio di ore almeno un centinaio di persone tra viaggiatori, pendolari, lavoratori, politici ma anche semplici cittadini hanno fatto sentire la loro voce, amplificata da striscioni, bandiere. Non si è trattato di una vera e propria giornata di “sciopero”, ma di una manifestazione che ha coinvolto la “base” sempre più esasperata da situazioni penalizzanti che procurano nuovi disagi. Come quelli, tanto per essere concreti, che sconteranno i viaggiatori su rotaie che per scostarsi lungo lo Stivale finora hanno utilizzato l’Intercity da Lecce per Milano, Venezia e Milano San Cristoforo, il Frecciargento Lecce-Roma, la Frecciabianca Bari-Milano, l’Espresso Lecce-Roma e l’Intercity notte Lecce-Roma, ovvero le corse che dal 12 dicembre non compariranno più negli elenchi della partenze dalle stazioni leccese e del capoluogo pugliese.
Molti i politici del territorio presenti alla protesta leccese contro Trenitalia, dal segretario provinciale del Partito democratico Salvatore Capone alla senatrice di Io Sud Adriana Poli Bortone, dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone, al presidente della Provincia, Antonio Gabellone, in rappresentanza del centrodestra. Solidarietà ai manifestanti è stata espressa anche dalla deputata del Pd Teresa Bellanova, dall’onorevole del Pdl Ugo Lisi, dai consiglieri regionali del Pdl Rocco Palese e Saverio Congedo e dall’europarlamentare del Pdl Raffaele Baldassarre. 
La protesta, inoltre, si è estesa anche contro la soppressione dei treni a collegamento regionale, considerato che molte corse subiranno cambiamenti di orari che, di riflesso, comporteranno sacrifici da parte degli utenti-viaggiatori. Ed i disagi si sconteranno anche in termini di occupazione perché meno treno sui binari significa minore occupazione per le aziende dell’indotto. Le prime stime elaborate dai sindacati indicano che solo nel Salento potrebbero venire meno tra i 15 e i 20 posti di lavoro. Non solo, dalla prossima settimana la Rsi Italia Spa taglierà in tutt’Italia 250 lavoratori, 40 dei quali sono salentini, perché verrà meno l’attività di manutenzione del parco vetture-letto di Trenitalia e di assistenza post-vendita di materiale ferroviaria in nove “parchi”, ovviamente uno dei quali è leccese. Ed i sindacati, su quest’ultimo fronte, hanno già chiesto che la Regione Puglia si attivi per favorire l’internalizzazione dei lavori in esubero. 
 
Daniele Greco