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Il Sac “Serre Salentine” protagonista alla Bit di Milano

Presentato con successo all’ultima edizione della Borsa Internazionale del Turismo il progetto, con capofila il Comune di Poggiardo, per la promozione del territorio
 
Come anticipato alcune settimane fa, lo scorso 18 febbraio il Sac “Serre Salentine” comprendente 16 comuni (Poggiardo come capofila, Botrugno, Cursi, Maglie, Miggiano, Minervino di Lecce, Montesano Salentino, Nociglia, Ruffano, San Cassiano, Sanarica, Scorrano, Specchia, Spongano, Supersano e Surano), è stato presentato durante la Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Presso lo stand intitolato “Puglia Experience”, Francesco Palumbo, direttore dell’Area Politiche per la Promozione del Territorio, e Angela Barbanente, assessore regionale all’Assetto del Territorio, hanno illustrato i tre progetti Bandiera dei Sistemi Ambientali e Culturali della Regione Puglia: ”Mari tra le mura: nel blu dipinto di Puglia”, “Salento di mare e di pietre” e “Serre Salentine” appunto,  selezionati tra i 22 complessivi e presentati per l’alto valore strategico e per l’avanzato stato di progettazione. 
In rappresentanza di “Serre Salentine”, sono intervenuti il sindaco di Poggiardo Giuseppe Colafati e il responsabile unico del Procedimento Antonio Ciriolo. All’importante manifestazione milanese ha partecipato anche il consigliere regionale Aurelio Gianfreda fautore convinto fin dall’inizio della validità del progetto. Di fronte ad una platea che comprendeva rappresentanti istituzionali e di testate giornalistiche locali e nazionali, nel corso della presentazione è stata sottolineata la funzione di “cerniera” delle due coste salentine svolta dal Sac, per poi concentrarsi sulla presenza di elementi identitari e peculiari sotto il profilo naturalistico, storico, culturale e artistico. 
Il Sac “Serre Salentine” si propone di creare una rete con cui collegare tutti i numerosi beni culturali e naturali situati in ognuno dei 16 comuni, soluzione ideale per favorire il turismo e aumentare l’attrattività di questi stessi beni, consapevoli della loro scarsa potenzialità se lasciati da soli; un volano per l’economia territoriale che potrebbe contare su punti di accoglienza e su sistemi di mobilità, in grado di realizzare diversi itinerari con la collaborazione degli enti istituzionali e usufruendo anche dei servizi delle aziende del territorio. 
 
Alessandro Chizzini