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Il rifiuto della discordia

L’assessore al ramo Carmine Spoti è stato escluso dall’iter della gara d’appalto sui rifiuti che il sindaco Coluccia ha avocato a sé 
 
Sempre più caotica la situazione dell’Amministrazione comunale con un clima ancora più avvelenato per la gara d’appalto sui rifiuti che ha visto l’assessore al ramo, Carmine Spoti, escluso dalla partita. La volontà di non coinvolgerlo non sarebbe una conseguenza del ritiro della fiducia al sindaco, Giancarlo Coluccia, annunciata dal gruppo consiliare socialista nell’ultimo Consiglio comunale. Infatti, stando alle dichiarazioni fatte in quel Consiglio dal consigliere comunale del Psi, Giuseppe Spoti, il sindaco Coluccia avrebbe gestito il rapporto con Ato senza coinvolgere l’assessore Spoti. Il consigliere socialista chiese ragione della presenza dell’assessore ai Servizi Sociali, Lilli Villani, in una delle ultime riunioni di Ato e dell’assenza dell’assessore al ramo. 
Una domanda rimasta senza risposta, ma alla luce del perdurare dell’esclusione dell’assessore Spoti da una questione che è di sua stretta competenza sorge spontaneo chiedersi perché il sindaco Coluccia si ostini a tenerlo all’oscuro e soprattutto continui a galleggiare dopo che cinque consiglieri hanno ritirato la fiducia e un altro si è aggiunto a loro firmando la richiesta di incontro con il Prefetto per avere chiarimenti sulla natura di una missiva inviata al primo cittadino. 
I dissidenti (Maria Grazia Sederino dei Moderati e Popolari; Giuseppe Spoti, Marcella Biancorosso, Giuseppe Marrocco, Massimo Sparapane del Psi) devono fare i conti con l’apertura dei vertici provinciali del Pdl e con le modalità di gestione della gara d’appalto sui rifiuti. Certo, l’assessorato è di competenza dei socialisti, ma proprio la consigliera Sederino, sin dallo strappo dello scorso anno che la portò nei Moderati e Popolari, è stata in prima linea per contestare una politica che, secondo il suo punto di vista, si gioca senza un confronto e un dialogo tra le forze della coalizione. 
Ora il rischio è che si apra una stagione di veleni perché, ovviamente, le ipotesi e i dubbi che animano il dibattito attorno a questa gestione “carbonara” dell’appalto, non sono certo benevoli. I riflettori sono puntati sui dissidenti, ma la partita politica è resa più incerta dai macro accordi che i vertici provinciali delle forze politiche cercano per il rinnovo delle Amministrazioni comunali e per le provinciali. Un “teorema” che ha una soluzione positiva solo sulla carta, ma in uno scenario -anche nazionale- dove le decisioni dei partiti non sono più legge per  gli iscritti sarà davvero dura, nelle realtà locali, mettere d’accordo gli inconciliabili. Sono davvero lontani i giorni in cui il sindaco Coluccia affermava con convinzione che la maggioranza non poteva essere mutata e nel caso fosse venuta meno sarebbe andato a casa. 
 
Maddalena Mongiò