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Il Pd pugliese sceglie Sergio Blasi

Elezioni tra le polemiche per il sindaco di Melpignano che stacca gli avversari e ha dalla sua la maggioranza in assemblea, ma non raggiunge per un soffio i voti necessari, fermandosi al 49,12%

 

Un’elezione prima sfiorata poi arrivata quasi di diritto per Sergio Blasi (nella foto) che, al termine di un conteggio delle schede al cardiopalma per la sua mozione e per il Pd, stacca gli avversari Guglielmo Minervini e Michele Emiliano ma non raggiunge per un soffio il 50% più uno dei voti, come previsto dal regolamento. Per lui la vittoria è comunque cosa certa, visto il distacco dai contendenti, ma i numeri non mancano di creare attriti così forti che alla fine è lo stesso Minervini, arrivato terzo nella competizione elettorale a fare da arbitro nel braccio di ferro tra il sindaco di Melpignano e quello di Bari.
“Proviamo a mettere la parola fine. Sergio Blasi è il segretario del Pd pugliese. Lo ha scelto il popolo delle primarie”. Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Cittadinanza attiva, candidato alla segreteria regionale del Pd per la mozione Franceschini, prova dunque a mettere la parola fine alla querelle dei numeri attorno all’elezione di Sergio Blasi. “Alla commissione elettorale -afferma Minervini- spetta il compito di fornire i dati definitivi, nel massimo di serenità e col massimo di trasparenza, possibilmente in tempi brevi. Li accetteremo quali che essi siano, senza alcuna coda politica. Perché le primarie sono la più alta forma di partecipazione politica e servono per rafforzare e non per lacerare. Su Sergio Blasi -aggiunge Minervini- ricade sin d’ora la responsabilità di chiudere questa fase di incertezza e di avviare un nuovo ciclo che restituisca alla Puglia un Pd più autorevole, più forte, possibilmente anche più unito, che coinvolga anche Emiliano”.
A stretto giro di posta Blasi esprime “vivo apprezzamento” e annuncia “un’iniziativa finalizzata a promuovere il concorso di tutte le energie e di tutte le personalità attorno al progetto comune, a cominciare da Guglielmo Minervini e Michele Emiliano. Eserciterò la responsabilità che il popolo delle primarie mi ha affidato dice Blasi, con spirito unitario nell’interesse del Pd di Puglia”. Dalle sue parole, seguite alla visita romana a Pierluigi Bersani, sembra insomma vicino quel tavolo politico che proprio Emiliano gli aveva richiesto per “mettere da parte i numeretti” ma anche per superare giorni di dubbi e sospetti sulla validità delle cifre: il 49, 12% dei voti pugliesi non erano infatti sufficienti per l’elezione immediata, ma Blasi aveva anche portato a casa il 50% dei delegati dell’assemblea regionale (63 sui 126 totali). Di fronte al vantaggio schiacciante della sua mozione che nella stessa Bari ha retto meglio di quello che si attendeva, avendo come sindaco il segretario uscente Michele Emiliano, i suoi avversari gli avevano augurato buon lavoro: “Ora governi nel segno della collegialità -aveva dichiarato Michele Emiliano in conferenza stampa- sappia che il 30% del Pd pugliese si sente libero dalle mozioni nazionali del partito”. Subito dopo era toccato a Blasi prendere la parola. Nel pomeriggio di lunedì, il sindaco di Melpignano convoca la stampa per annunciare: “Sono il nuovo segretario”.
A questo punto però qualcosa va storto. Si parla di elezione illegittima e dal Salento il coordinatore della mozione Franceschini, Flavio Fasano, ricorda: “Lo statuto del Pd parla chiaro, in caso non venga superato il 50% è l’assemblea dei delegati a decidere”. Seguono momenti concitati, si parla di un accordo basato sull’equilibrio nelle tre province ma anche sulla ricandidatura di Nichi Vendola e sulla riforma della Sanità. La soluzione immediata del rebus potrebbe infatti fornirla una spartizione delle segreterie provinciali sulla base alle preferenze espresse nelle primarie. Superato questo scoglio si passerebbe poi al candidato per le regionali 2010, un punto più volte discusso dai tre candidati che avevano ribadito l’unanimità delle intenzioni di riconfermare la fiducia al governatore. L’obiettivo, insomma, è arrivare ad un’assemblea che proclami ufficialmente il segretario mettendo fine alle guerre intestine. Guerre che nonostante le parole a caldo di Blasi “Il mio compito ora è servire l’intero partito, anche chi si è speso in prima persona per un’idea diversa dalla mia” solo l’ufficialità di un accordo politico sembra poter sanare.
Il braccio di ferro tra Emiliano e Blasi, sollecitato e voluto dal sindaco di Bari, trova però come arbitro tra le parti Minervini. Tanto che lo stesso Emiliano alla fine ammette: “Sergio Blasi può senz’altro essere votato da tutti noi ed eletto segretario nella assemblea regionale così come previsto dal nostro statuto. La mia disponibilità e quella di Guglielmo Minervini in tal senso è stata manifestata immediatamente. Sono convinto -aggiunge- che questo atteggiamento sia l’unico in grado di superare rapidamente la situazione nella quale attualmente si trova il Pd della Puglia. Sergio Blasi -conclude Emiliano- ha le qualità per interpretare con saggezza il momento politico nel quale si trova e per parlare da segretario nelle prossime ore, formulando la sua proposta politica alle mozioni che sono pronte a sostenerlo”.

 

Alessandra Lupo