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“Il mio Gallipoli” prova a confermare un posto nei professionisti

La neonata associazione prova a salvare il posto in Prima Divisione, proponendo il fallimento pilotato tramite l’azionariato popolare
 
Dopo la delusione, ora si ritorna a sperare. La liquidazione della società ancor prima della retrocessione dalla B in Prima Divisione del Gallipoli ha chiuso una stagione da incubo, dopo che la serie cadetta era stata programmata come un sogno per il calcio gallipolino.
Tutte le speranze di salvare un posto nei professionisti sono riposte nella neonata associazione “Il mio Gallipoli”, costituita ufficialmente mercoledì scorso presso il notaio gallipolino Roberto Vinci. L’associazione porterà avanti il progetto di azionariato popolare per poi puntare all’operazione di fallimento pilotato, ma bisognerà attendere che il custode giudiziario Ivan Carpentieri porti i libri contabili in tribunale. Il debito ammonterebbe a 6 milioni di euro, ma basterebbero circa 2,8 milioni per poter rilevare il titolo dal giudice fallimentare. Se non dovesse concretizzarsi il fallimento pilotato, allora si pensa alla serie D (cauzione di 300mila euro), oppure all’Eccellenza.
“Siamo pronti a ricevere adesione tramite il contributo di tutti nel modo e nella quantità che ognuno vorrà. L’incontro con il Comune per il ‘Bianco’ ha soddisfatto le nostre aspettative -afferma Attilio Caputo, responsabile della catena Caroli Hotels, uno dei responsabili de “Il mio Gallipoli”-. La quota è di 100 euro. Non esiste l’acquisto di accorpamento di quote. Gli imprenditori che vorranno aderire contribuiranno come sponsor. Il 15 giugno ci sarà la prima uscita ufficiale de “Il mio Gallipoli” con l’incontro-esibizione contro l’Atletico Van Goof di Quelli che il calcio”. 
Intanto, dopo l’incontro dell’associazione con i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, il Comune ha reso noto di investire un milione di euro per la ristrutturazione del “Bianco”: rifacimento del manto erboso, realizzazione di un blocco-servizi parallelo a quello degli spogliatoi, sala-stampa e ad altre opere accessorie funzionali. 
 
Pasquale Marzotta