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Il giudizio della protesta

Presso l’Istituto Comprensivo di Supersano la dirigente e i docenti hanno sostituito in pagella il voto in condotta con un giudizio di tipo esplicativo, scatenando la rivolta dei genitori 

Ancora aperta la vicenda che sta interessando l’Istituto Comprensivo di Botrugno, Nociglia, San Cassiano e Supersano. A fine febbraio, infatti, in corrispondenza della pubblicazione delle schede di valutazione del primo quadrimestre, si è aperta una diatriba tra la dirigente dell’Istituto, Caterina Rosaria Scarascia, e i genitori degli alunni, quando questi ultimi hanno preso atto della decisione relativa all’eliminazione, in pagella, del voto in condotta espresso in decimi.

Il provvedimento ha generato la richiesta, da parte dei genitori, di conoscerne le motivazioni e ha portato a una serie di azioni volte al ripristino della modalità di valutazione in decimi. Ma la dirigente dell’Istituto si dichiara ferma nella sua volontà di tenere fede alla decisione, presa in accordo con il corpo docente, di esprimere un giudizio di tipo esplicativo e si pronuncia in favore della validità e della bontà di una simile valutazione: “Esiste un giudizio scritto e vogliamo che sia letto con attenzione: i numeri distraggono -dichiara Caterina Scarascia-. È stato deciso di sostituire il voto in decimali con un giudizio esplicativo che si richiama a una rubrica valutativa, ossia un fascicolo che verrà consegnato a fine anno con la relativa scheda di valutazione. Al primo quadrimestre la rubrica è stata fatta vedere ai genitori, ma non è stata consegnata. La decisione -continua la dirigente- è stata presa in seguito al verificarsi di episodi di bullismo. Abbiamo, dunque, considerato che, se il voto fosse espresso in decimi, i genitori si concentrerebbero su quello, invece di capire quali sono le reali problematiche dei figli e della classe. Con giudizio esplicativo guardiamo in prospettiva, e laddove i ragazzi sono problematici, cerchiamo di recuperarli per tempo”.

La dirigente è dunque convinta della buona fede del provvedimento, giustificandone le motivazioni: “Il nostro è un istituto comprensivo che coinvolge quattro comuni: gli studenti sono 1.050 e fanno percorsi di educazione alla cittadinanza, alcuni quasi alternanza scuola-lavoro, fanno una sorta di messa alla prova in un centro per anziani Ci sono stati episodi di bullismo e cyberbullismo. Lavoriamo da anni su questo, abbiamo creato una rete contro il bullismo che include quattro gruppi operativi in altrettanti comuni, coordinati da genitori che prendono in carica queste situazioni. Il nostro è un percorso sperimentale permesso dall’autonomia scolastica. Sulle schede di valutazione indichiamo le competenze degli studenti e dove possono migliorare. Lo Stato ci chiede di dare un voto, e lo si può ricavare dai livelli della rubrica. Il voto in condotta, dunque, non è stato eliminato -conclude-, è stato semplicemente sostituito. Tra l’altro, le motivazioni alla base della sua scelta sono valide, poiché in linea con quello che è il nuovo orientamento del sistema scolastico italiano”.

I genitori: “Provvedimento adottato senza avvisarci e fornirci reali motivazioni” 

I genitori degli allievi dell’Istituto Comprensivo di Supersano continuano a lamentare il mancato coinvolgimento e la mancata comunicazione della scelta della dirigente e dei docenti dello stesso. L’avvocato Umberto Renna, membro (dimissionario) del Consiglio di classe della III A della Scuola secondaria di primo grado di Supersano e portavoce del gruppo dei genitori che si sono opposti alla decisione della dirigente e del corpo docenti, ha dichiarato in proposito: “Il provvedimento è stato adottato senza che a noi genitori fosse mai stata fornita una reale motivazione. È il primo caso in Italia, e non ci sono state date spiegazioni. Non c’è stato alcun sentore. Nemmeno nel Consiglio d’Istituto, di cui facevo parte, se n’è mai parlato: questa è la stranezza. Alla consegna delle schede di valutazione del primo quadrimestre -continua l’avvocato Renna- la casella che avrebbe dovuto indicare il valore dell’alunno in quanto a comportamento è rimasta vuota, nonostante, tra l’altro, il decreto del presidente della Repubblica imponesse che la valutazione periodica e finale del comportamento è da esprimere in decimi, con riferimento esplicito al D.P.R. 122/09, il Regolamento di coordinamento delle norme sulla valutazione. La legge stabilisce che le istituzioni scolastiche adottano […] i decreti attuativi della riforma Buona Scuola. Del nostro Istituto Comprensivo fanno parte anche le scuole di Botrugno, Nociglia e San Cassiano, oltre a Supersano, e nemmeno in tali plessi si sono avuti incontri o assemblee informative. Perché passare tutto sotto silenzio -conclude- e non comunicare nulla ai genitori?”.

Patrizia Miggiano