Il presidente di Sgm Gianni Peyla per il momento non sporgerà denuncia per gli inconvenienti subiti dal filobus nelle ultime due settimane. E aggiunge: “Qualche idea ce l’ho di chi possa essere stato”
Gianni Peyla, numero uno di Sgm, ha deciso di soprassedere almeno per il momento. Infatti, la denuncia che si era ripromesso di presentare rimane nel cassetto in attesa di nuovi sviluppi in merito alla terza verifica tecnica. Tale decisione è scaturita dopo un consulto coi tecnici chiamati a stabilire per quale motivo avvengano i cosiddetti “scarrucolamenti”.
Il tutto avviene da una quindicina di giorni in due punti precisi: all’altezza della rotatoria dei Bastioni e presso l’incrocio che consente di svoltare in direzione stazione ferroviaria. Molte volte sono gli autisti stessi ad ovviare al problema, soprattutto quando le aste si agganciano ai fili sbagliati, e lo fanno con le proprie mani esponendosi allo scherno di alcuni cittadini divertiti chissà perché.
Intanto Peyla sembra più sereno rispetto ai giorni scorsi, soprattutto quando si torna a parlare di un possibile sabotaggio: “Questa è una brutta parola, secondo me si tratta di qualche buontempone che si diverte nel far cambiare direzione al filobus -ha dichiarato-. Abbiamo deciso di non presentare la denuncia, aspettiamo di capire cosa stia succedendo. È chiaro che qualcosa di strano c’è, questo è indubitabile. Non escludo che ci possa essere qualche antenna che interferisce. Stiamo facendo la terza verifica insieme all’ingegner Borelli (direttore d’esercizio del filobus), e vedremo cosa verrà fuori. Io qualche idea ce l’ho”, ha ribadito il presidente di Sgm.
Poi una stoccata verso alcuni organi di stampa che a suo dire hanno ingigantito alcune dichiarazioni: “Tengo a precisare che non intendo mobilitare alcuna Procura, come detto da alcuni mezzi d’informazione. Nel caso presenterò solo una denuncia anonima, niente di più”. E sugli sfottò subiti dagli autisti nei momenti in cercano di ovviare allo scarrucolamento, Peyla ha chiosato causticamente: “Può darsi che questo sia dovuto ai problemi riguardanti il passato, non al presente. Ora non c’è più chi dice che tutto fa schifo: Il 50% dice ‘meno male’, il resto si chiede: ‘che succede’?”. Intanto una troupe televisiva ha effettuato delle riprese all’interno del filobus in virtù di un reportage turistico dell’intera regione.
Francesco Covella